Lo schiavismo nell'Islam

Su "Il Timone" vi è un articolo intitolato "L’Islam e la tratta degli schiavi neri".
L'articolo è di Marco Di Matteo.
Vi riporto questo passo di esso:

"Tra le tante menzogne storiografiche c’è la convinzione che la tratta degli schiavi rappresenti una pagina nera della storia umana da addebitare solo all’Occidente cristiano, mentre le comunità musulmane sarebbero state immuni da discriminazioni e pregiudizi razziali. In realtà, come riconosce lo storico francese O. Pétré-Grenouilleau, «ci sono tanti esempi, sparsi nel tempo e nello spazio, che ci indicano come la presenza di schiavi non fosse di minore importanza nel mondo musulmano». Anzi, ribadisce l’economista belga Paul Bairoch, «rispetto al commercio di schiavi neri organizzato dagli Europei, il commercio di schiavi del mondo musulmano è iniziato prima, è durato più a lungo e, cosa più importante, ha colpito un numero maggiore di schiavi»".

Anche gli islamici colonizzarono terre e soggiogarono i popoli che in esse abitavano.

Basti pensare solo alla Sicilia nel periodo islamico (827-1091).

La Sicilia islamica fu il paradigma della conquista islamica.

Luoghi di culto importanti, come la cattedrale di Palermo, divennero moschee.

Ai cristiani furono imposte delle limitazioni.

Per esempio, non poterono costruire chiese imponenti né poterono ambire a cariche importanti, oltre a dovere pagare la jizya, una tassa.

Anche i musulmani schiavizzarono gente.

Essi schiavizzarono altre genti, come i neri africani, oltre ai "dhimmi", gli ebrei ed i cristiani nei territori da loro conquistati.

Perché non si parla di ciò?

Perché si continua ad infondere il "senso di colpa" in noi mentre anche gli altri fecero esattamente quello che fecero coloro che ci precedettero?

Questo non è un modo corretto di approcciarsi alla storia.