Umberto Vattani è il presidente della Venice International University.
L'articolo inizia così:
"È iniziata il primo luglio la presidenza austriaca dell'Unione Europea, che ha già annunciato la sua priorità: non fare entrare un solo migrante in Austria. Seguirà quella rumena.
Senza interventi da parte italiana, il rischio è che si accentui la frattura tra le opinioni pubbliche nazionali e l'Unione Europea, perché i cittadini si sentono sempre meno protetti e perdono fiducia nelle istituzioni europee. Se non si inizia a lavorare da subito per rilanciare una nuova fase politica, la situazione per il nostro Paese si farà sempre più difficile.
All'ultimo Consiglio europeo i nostri partner hanno voluto ricordarci che, stando alle norme vigenti, le responsabilità dell'accoglienza, del salvataggio e del trattamento dei migranti ricadono sul Paese di primo ingresso, cioè soprattutto sull'Italia".
Ora, sappiamo tutti del problema del trattato di Dublino.
Solo un accordo tra i Paesi europei può risolvere il problema dei migranti.
Purtroppo, temo che questo accordo non si farà o che, quantomeno, sarà molto difficile da fare.
I Paesi del Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia ed Ungheria) non vogliono saperne di accogliere i migranti sul loro suolo.
In Germania, il ministro degli Interni ha mantenuto la linea dura.
La Francia del presidente Emmanuel Macron (che ha il complesso di Napoleone) non vuole i migranti.
Dunque, che senso ha parlare ancora di Unione Europea?
Questa Unione Europea è solo un coacervo di regole di burocrazia che (oltretutto) sono senza senso.
Penso alle regole cervellotiche sul calibro delle melanzane e dei cetrioli.
Dunque, io sono pessimista.
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