Questo mio articolo inizia con questa mia poesia scritta in maccheronico-siciliano ed in italiano ed intitolata "La Turri et la sagitta".
In italiano, il titolo è "La Torre e la saetta".
La poesia recita così:
"Dû Celu 'nu segnu...
accussì 'n Mantua fu...
di morti purtatrici 'na sagitta...
forti tantu cadìu...
su dî Zuccaro la Turri...
et cum fortia chidda firìu...
ca sdirupata...dâ iattura...
segnu ancu divintau...
comu su la charta...et di pavura".
In italiano recita così:
"Del Cielo un segno...
così in Mantova fu...
di morte portatrice una saetta...
forte tanto cadde...
su degli Zuccaro la Torre...
e con forza quella ferì...
che sdirupata...della iattura...
segno anche diventò...
come sulla carta...e di paura".
Questa poesia mi è venuto in mente leggendo il volume secondo della "Cronaca universale della Città di Mantova" di Federigo Amadei.
Questo è il passaggio che interessa, che si trova a pagina 589:
"UN SINISTRO PRESAGIO: UNA TORRE COLPITA DA FOLGORE
E questo stesso autore, parlando poco fa delle prime origini della malattia del Duca, dice essere accaduto che un fulmine colpì la più alta torre di Mantova, per cui li matematici ne fecero un cattivo pronostico: certum est tactam e caelo turrim quae haud longe eminebat, commeatuum angustiam portenta partu edita, praesagium mathematicis dedisse etc.
La torre qui accennata dal Possevino, ma non da lui individuata qual fosse delle quattro, si è detta quella dello Zuccaro, che fu mozzata nella sua sommità e diroccarono li quattro finestroni che vi erano per sostenerne il tetto, onde rimase sempre, fino a' giorni miei, così diroccata e scoperta, sebbene fu, come il dirò l'anno 1717, risarcita e coperta".
Questo episodio dovrebbe essere avvenuto nel periodo in cui il signore di Mantova fu Federico II Gonzaga (17 maggio 1500-28 giugno 1540).
Amadei scrisse di lui con il titolo di duca.
Ora, Federico II fu ricevette il titolo di duca nell'anno 1530 dall'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V d'Asburgo (24 febbraio 1500-21 settembre 1558).
Amadei scrisse che il duca era malato.
Il duca Federico II, infatti, si ammalò di sifilide, una malattia venerea.
Dunque, il fatto della torre colpita dal fulmine dovrebbe essere avvenuto nel periodo in cui il duca mostrava i sintomi della malattia.
Ora, faccio un breve racconto storia dei tarocchi.
I tarocchi nacquero nell'Italia settentrionale nel XV secolo.
Essi nacquero come carte da gioco.
Solo a partire dal XVIII secolo, essi furono associati alla Cabala ebraica ed utilizzati nella cartomanzia.
Ora, i disegni dei tarocchi sarebbero derivati dagli affreschi dei palazzi di Ferrara, ove i giochi con i tarocchi si facevano largamente tra le persone di alto lignaggio.
Tuttavia, invito tutti a guardare bene la carta dei tarocchi della Torre.
La Torre è la XVI carta degli arcani maggiori dei tarocchi.
Essa simboleggia la superbia e la presunzione che vengono punite con il castigo.
Secondo questa lettura, la Torre rappresenterebbe la Torre di Babele che sarebbe abbattuta dal fulmine divino.
Ora, questa allegoria calza a pennello con il fatto storico della torre di Mantova che fu colpita dal fulmine.
In qualche modo, questo evento naturale potrebbe avere ispirato il disegno di questa carta.
Oltretutto, il duca Federico II era figlio di Isabella d'Este (17 maggio 1474-13 febbraio 1539), una delle più famose nobildonne del Rinascimento, che era ferrarese.
La vita del duca fu segnata da situazioni poco belle, come la sua relazione con Isabella Boschetti (1502-1560) che fu contrassegnata da un fatto molto grave, come l'uccisione del marito di lei, Francesco Cauzzi Gonzaga, conte di Calvisano.
La morte di questi fu attribuita proprio al duca.
Dunque, da qui sarebbero i presagi oscuri che sarebbero stati attribuiti alla torre colpita dal fulmine.
La torre in questione sarebbe stata la Torre dello Zuccaro (detta Torre dello Zucchero, nella foto qui sotto) una torre risalente al 1143, che si trova in Via Tazzoli.
Questa vicenda fu un fatto naturale a cui si attribuì un presagio oscuro.
Effettivamente, dopo Federico II la storia di Mantova fu costellata di fatti gravi, come l'uccisione di James Crichton (che avvenne nel 1582), la crisi economica che nel 1625 costrinse il duca Vincenzo II a svendere la collezione dei Gonzaga al re d'Inghilterra Carlo I Stuart, la morte dello stesso duca, che avvenne nel 1627 e che portò all'estinzione del ramo principale dei Gonzaga, e alla caduta per fellonia dell'ultimo duca, Ferdinando Carlo Gonzaga-Nevers, che avvenne nel 1708.
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