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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 7 aprile 2018

“O capitano! Mio capitano!" - a Václav Havel, vero eroe della libertà. Nota di Angelo Fazio



Questa è la nota di Angelo Fazio che accompagna il video da lui prodotto su Yotube:


"Con questa mia creazione, desidero rendere omaggio ad un grande eroe della libertà, Vàclav Havel, il noto politico e intellettuale ceko, che ebbe un ruolo decisivo nel crollo del regime comunista di Cecoslovacchia.
Membro del gruppo di intellettuali dissidenti “Charta 77”, passò anni in carcere per attività sovversiva. Nel ’89 guidò la Rivoluzione del Velluto e venne eletto presidente dopo il crollo della dittatura.
Anni dopo, con la divisione del paese in Repubblica Ceca e Slovacchia, divenne il primo presidente della Repubblica Ceca e lo è stato fino al 2003.
La prima parte del mio video è basata su sue citazioni, la seconda, invece, prende in prestito le parole della bella poesia “O capitano! Mio Capitano!”, che il poeta americano Walt Whitman, a suoi tempi, scrisse con riferimento alla morte di Abraham Lincoln.
Il capitano è il presidente Lincoln, il viaggio tremendo è la guerra di secessione, la nave è la nazione. Il poeta era rimasto scosso dall’uccisione di un presidente che amava molto, e con questa poesia aveva voluto sfogare i suoi sentimenti. Il film di Robin Williams “L’attimo fuggente” (1989) ha reso ancora più famosa questa composizione.
Pensando a quando, nel 2011, morì Havel, e alle scene di una Praga affranta per la perdita di questo grande padre (scene di dolore e di amore al tempo stesso), mi è venuto in mente di riadattare le parole di Whitman alla vicenda dello statista ceko.
E, grazie alle parole della poesia, è possibile conciliare il dolore e il trionfalismo per una vita eccellente, passata facendo il proprio dovere verso gli altri.
Un capitano che ha condotto la nave attraverso la tempesta e che ha concluso questo grande e fantastico “viaggio” che più largamente è la vita. E quindi c’è tutto un discorso anche ultraterreno molto suggestivo.
C’è uno spezzone in cui la musica “Beetovhen 5 Secrets” ci fa rievocare, a mio parere, lo sviolinare del maestro Rostropovich di fronte all’abbattimento del muro di Berlino. Un qualcosa che, secondo me, ben si presta ad una storia legata al crollo del Comunismo.
In quella scena si accenna anche al carteggio che Havel ebbe con sua moglie Olga Havlová nei duri anni del carcere. Quello scambio di lettere praticamente lo tenne in vita.
C’è spazio per due marce patriottiche-religiose provenienti dal mondo anglosassone: l’americana “Battle Hymn of the Republic” e la britannica “I wow to the my country”. Io credo che le belle cose siano in grado di evocare anche oltre il contesto d’origine.
E anche per uno spezzone di “See, the Conqu'ring Hero Come”, che il grande compositore Georg Friedrich Händel, in una sua opera, mise in relazione al personaggio biblico di Giuda Maccabeo.
C’è spazio per l’amore con la “A” maiuscola, per il fantasy e per gli onori militari. Insomma, in un certo senso è un’altalena. Ad accompagnare il tutto le immagini della splendida Praga
.".

Ringrazio il grande amico e collaboratore, come sempre.
Commento, facendo notare una cosa: Paesi come l'Ungheria, la Repubblica Ceca e la Polonia sono a tutti gli effetti Paesi europei.
Penso, per esempio, al fatto che Praga sia stata la sede degli imperatori del Sacro Romano Impero.
Infatti, nel 1355, con l'imperatore Carlo IV, Praga divenne capitale dell'impero.
Penso all'Ungheria, che dal 1867 al 1919 fece parte dell'Impero Austro-Ungarico.
Penso anche alla Polonia, che fu governata da re di origine francese (come gli angioini) e svedesi (come i Vasa).
Dunque, questi Stati sono europei.
L'avvento del comunismo in questi Stati, dopo la II Guerra Mondiale, cambiò la storia e provocò una rottura.
Il periodo comunista fu una stortura della storia.
Forse, quello che si vede oggi è una reazione profonda a quanto accadde in quel periodo.
Penso all'Ungheria attuale, in cui sta vincendo nuovamente il premier di centrodestra Viktor Orbán.
Anche il leader della Repubblica Ceca Václav Havel (5 ottobre 1936-18 dicembre 2011) rappresenta ancora oggi una reazione a ciò.
A farmi diventare anticomunista sono state anche le letture delle storie di Paesi come la Repubblica Ceca, l'Ungheria e la Jugoslavia.
Questi Paesi, che provarono sulla loro pelle l'orrore del comunismo, hanno ancora oggi molto da raccontare.
In qualche modo, questi Paesi stanno "spurgando le loro rispettive società da tutte le tossine lasciate dal comunismo".




2 commenti:

  1. Avete detto tutto, aggiungo solo che l'ho sempre ammirato: è stato uno dei Grandi uomini del nostro tempo

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  2. Bellissimo il video: ringrazia il tuo amico da parte mia

    RispondiElimina

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.