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mercoledì 25 aprile 2018

Non ci potrà mai essere una riconciliazione

Questa è una nota di Magdi Cristiano Allam su Facebook:
"Buongiorno amici. La foto di Giuseppina Ghersi, una bambina di 13 anni, che il 30 aprile 1945 fu assassinata dai partigiani con un colpo di pistola, dopo essere stuprata e picchiata insieme a sua mamma con il papà costretto a suon di botte ad assistere a quell’atrocità, e il cui corpicino fu ritrovato su un mucchio di altri cadaveri di civili innocenti barbaramente trucidati dai partigiani davanti alle mura del Cimitero di Zinola, alla periferia di Savona, dove i Ghersi erano proprietari di un piccolo negozio di frutta e verdura, è emblematica della grande menzogna sulla “Festa della Liberazione”.
La versione del tutto ideologica che a liberare l’Italia dal nazismo e dal fascismo sarebbero stati gli stessi partigiani comunisti che violentarono e assassinarono Giuseppina Ghersi e perpetrarono degli efferati crimini contro la popolazione civile inerme, ci impone di riscrivere la verità sulla nostra Storia. Il fatto che l’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, monopolizzi il merito della liberazione e gestisca in esclusiva la “Festa della Liberazione”, è una radicale mistificazione della realtà e un oltraggio della memoria delle decine di migliaia di vittime dei partigiani comunisti. Così come è paradossale che l’Anpi, che ha fatto dell’antifascismo e dell’antirazzismo la sua ragion d’essere, connotandosi come movimento ideologico della sinistra globalista e multiculturalista, di fatto più che salvaguardare l’Italia e difendere la nostra civiltà, predica l’apertura incondizionata delle frontiere, la fine dell’Italia sovrana e in prospettiva la morte della nostra civiltà.
Mi domando fino a quando si continuerà a celebrare la “Festa della Liberazione” senza fare alcun riferimento al ruolo principale svolto dalle forze anglo-americane? Fino a quando si continuerà a rappresentare il fascismo come il male assoluto, ignorando le molteplici opere indubbiamente positive attuate da Mussolini? Fino a quando si continuerà a tollerare l’ignoranza dei tantissimi antifascisti di professione che non sanno nulla del fascismo e dell’ipocrisia degli antifascisti che hanno scalato le vette del potere politico e sociale tacendo sul loro trascorso fascista, quali Giorgio Napolitano, Eugenio Scalfari e Dario Fo?
Cari amici, ciò che serve all’Italia è una “Festa della Riconciliazione Nazionale”, riconciliazione con la verità storica della liberazione dal nazismo e dal fascismo che si deve principalmente all’intervento bellico anglo-americano; riconciliazione con la verità storica dei crimini perpetrati dai partigiani comunisti da condannare come “crimini contro l’umanità”; riconciliazione con la verità storica sul ventennio fascista nella complessità di ciò che di positivo e di negativo ha rappresentato per gli italiani; riconciliazione tra tutti gli italiani che hanno a cuore l’Italia e la difesa della civiltà italiana a prescindere se votino a destra, al centro o a sinistra
.".


Ringrazio l'amica e collaboratrice Francesca Padovese di questa segnalazione.
Concordo con Magdi Cristiano Allam su ogni parola.
Io temo che non ci possa mai essere una riconciliazione finché ciascuno non riconoscerà i propri errori commessi nella storia.
Purtroppo, una certa parte politica non accetta di riconoscere i suoi errori.
Sto parlando di coloro che, per esempio, fanno fatica a riconoscere l'eccidio di Porzus, piuttosto che quello delle foibe.
Parlo anche di chi fa fatica a riconoscere gravi crimini, come le uccisioni del giovane seminarista Rolando Rivi e di Giuseppina Ghersi.
Penso anche a Palmiro Togliatti che non fece nulla per salvare gli italiani prigionieri in Unione Sovietica dopo la guerra.
Tra di loro vi fu anche un mio prozio, Giacomo Campisi.
Chiedere scusa è una grande cosa ma per alcuni questo concetto non esiste.
La loro cecità sta condannando l'Italia a vivere lotte intestine che lacerano la stessa convivenza democratica e civile tra le persone.
Il loro livore ideologico sta corrodendo la società italiana.
Finché non ci sarà questa ammissione di colpe e non ci sarà un gesto di riconciliazione non potrà mai esserci una convivenza democratica tra le persone.
Purtroppo, io non sono ottimista.
Questi rancori resterebbero anche se passassero tre generazioni di cittadini italiani e solo se qualcuno facesse un gesto di vera riconciliazione questo circolo vizioso messo in moto dopo la II Guerra Mondiale le cose potrebbero cambiare.


1 commento:

  1. Magari fossero stati solo questi due le vittime dei partigiani rossi, troppi ce ne sono stati quanto agli italiani che erano andati in URSS per vivere nel paradiso comunista, accortisi dell'inferno comunista, avrebbero voluto tornare indietro, ma Togliatti chiese a Stalin di farli ammazzare perchè non raccontassero agli italiani cosa significava comunismo

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