Riporto la sintesi inizia dell'articolo:
"Combattere un Antistato obbliga a infiltrarsi, a promettere e dunque a compromettersi. L'Antimafia si basa invece su assurde pretese di purezza.
A Palermo i giurati erano indifesi su questo fronte delicatissimo e decisivo.
Ne è un uscita una sentenza grillina che soltanto gli anni, tardivamente, saneranno".
Ora, esprimo un parere.
Come la mafia si infiltra nei gangli della società civile e della politica, come un tumore che aggredisce dall'interno il corpo umano, così, coloro che combattono la mafia debbono infiltrarsi negli apparati di quest'ultima, trattando con essa e compromettendosi.
Il giustizialismo di certa "Antimafia" rischia solo di fare una cosa: dividere la società civile.
Una società civile divisa rischia solo di rafforzare la mafia.
Infatti, una società civile divisa è più debole nei confronti della mafia, la quale continua ad infiltrarsi nei gangli della società civile e della politica, favorendo ulteriormente la divisione.
Per assurdo, l'atteggiamento giustizialista di certi partiti (come Movimento 5 Stelle e sinistra) e di certi magistrati rischia solo di rafforzare la mafia.
Qui sta il nocciolo della questione.
Infatti si continua a girare intorno a questo argomento solo per cercare di incastrare il solito noto da parte della solita magistratura
RispondiEliminaQuello che scrive Ferrara è quello che chiunque di buon senso capisce, il resto è spazzatura