Parto da queste parole scritte sulla sua pagina Facebook dall'onorevole Raffaele Fitto, per commentare la decisione di una scuola materna di Roma di non festeggiare più la Festa della Mamma e quella del Papà:
"In un asilo di Roma è stato deciso di non festeggiare la Festa della Mamma e quella del Papà su richiesta di una coppia gay. Poco alla volta dalla scuola italiana sono spariti Crocifisso, Presepe e poesie di Natale e di Pasqua perché offendevano i bambini delle altre religioni. Il riconoscimento e il rispetto, dovuto, alle altre religioni e alle coppie omosessuali non devono voler dire rinnegare i nostri valori e le nostre tradizioni, altrimenti avremo una discriminazione al contrario: saranno i bambini cattolici che hanno una mamma e un papà a dover rinunciare a qualcosa, alle recite natalizie, delle poesie o letterine di natale da recitare o leggere a tavola, ai lavoretti per la festa della mamma o del papà… a favore di una scuola laica e generalista che rinnega Fede e Famiglia tradizionaleNell'augurarvi una buona domenica vi invito a una riflessione sull'argomento…".
Questa dittatura del "politicamente corretto" ci condannerà come società.
Infatti, quando a dettare legge sono le minoranze, come gli omosessuali e gli islamici, si va sempre male.
Sia chiaro, le minoranze debbono essere rispettate e riconosciute.
Però, non si può togliere la Festa del Papà per "non offendere gli omosessuali" o abolire il Natale per "non offendere gli islamici".
Questa è dittatura delle minoranze che punta a discriminare la maggioranza.
Questa idea "politicamente corretta" punta a distruggere la nostra identità come società.
Questo è gravissimo.
Gli omosessuali hanno avuto un padre e una madre e probabilmente l'hanno tuttora, che fanno non glie fanno gli auguri?
RispondiEliminaMa vergognatevi, se c'è una minoranza di omosessuali a cui è stato concesso di adottare figli abbiano il coraggio di dirlo a questi bambini e spieghino che gli altri hanno papà e mamma e, giustamente, la festeggiano
Quanto al Natale se agli islamici non piace facciano il piacere di girare sui tacchi e tornare da dove sono venuti