Ringrazio l'amica e collaboratrice Francesca Padovese che mi ha segnalato l'articolo de "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "Crimini rossi, addio al padre dell'operazione verità".
Riporto questo stralcio dell'articolo:
"La morte di Otello Montanari avvenuta ieri all’età di 92 anni arriva a pochi giorni di distanza dalla storica riconciliazione nel Santuario del Beato Rolando Rivi. I due fatti sono legati tra di loro da più di un filo. Entrambi vanno al cuore della condizione indispensabile per ottenere una vera pacificazione nazionale sui fatti del dopoguerra che ancora sono una ferita lancinante nel dibattito culturale italico e un dolore muto e inespresso per i figli e nipoti delle vittime innocenti".
Esprimo il mio cordoglio per Otello Montanari, testimone dei crimini dei partigiani.
Ora, io penso che una riconciliazione passi attraverso l'ammissione delle colpe da parte di tutti.
Purtroppo, dalla II Guerra Mondiale ad oggi, una parte non ammette le sue colpe.
Si parla tanto di ciò che fecero i nazisti ed i fascisti (ed è doveroso che se ne parli) ma sembra quasi che ancora oggi si abbia paura di dire qualcosa riguardo a quello che fecero i comunisti.
Eppure, anche i comunisti fecero i loro crimini.
Ripeto: i partigiani comunisti italiani fecero i loro crimini.
Penso all'eccidio di Porzus e all'uccisione del giovane seminarista Rolando Rivi.
Penso anche alle foibe.
I partigiani comunisti jugoslavi di Tito fecero il crimine ma i comunisti italiani furono complici.
Perché non si vuole riconoscere ciò?
Anche per questo, io non riesco a festeggiare il 25 aprile. Non la sento come una festa pienamente mia.
Qualcuno mi dirà: "Io festeggio perché credo nella libertà e nella democrazia".
Io rispondo dicendo che la libertà e la democrazia dovrebbero essere festeggiate ogni giorno.
Il 25 aprile è un giorno di divisione in cui certe tensioni esplodono anche in manifestazioni becere.
Questo deve essere ammesso.
Finché non ci sarà un riconoscimento delle rispettive colpe da parte di tutti, sarà sempre così...purtroppo.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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