Il populismo

Cari amici ed amiche,

su "Panorama" vi è un articolo di Vittorio Emanuele Parsi che è intitolato "En Marche! Dove va la Francia con Emmanuel Macron".
L'articolo parla del nuovo presidente francese Emmanuel Macron e dei risvolti che ha la sua elezione anche sull'Europa.
Si parla del nostro ex-premier Matteo Renzi che cerca di scopiazzarlo.
Pensiamo all'hashtag "#incammino!" che ricorda "En Marche!", il nome del movimento del più giovane presidente che la Francia abbia mai avuto.
Ora, si vuole presentare il caso Macron come l'antidoto ai populismi.
In realtà, bisogna capire cosa si intende per "populismo".
Ebbene, Macron si dice contro "la vecchia logica degli schieramenti destra-sinistra".
Questo è populismo.
Il populismo, infatti, è qualunquista e punta a volere rappresentare tutto ed il contrario di tutto.
Infatti, una democrazia sana ammette l'alternanza e perché ci sia l'alternanza serve che ci siano due schieramenti contrapposti.
Macron, che è sostenuto dal centrodestra (Les Republicains) e dai socialisti, va contro questo principio.
Macron è un populista anche perché ha agitato la paura di una vittoria di Marine Le Pen.
Il populismo vero si fonda sulla paura.
Ora, va detto anche che esistono due forme di populismo: quello della protesta fine a sé stessa e che non ha nulla di costruttivo (come nel caso del Movimento 5 Stelle, qui in Italia) e quello che agisce a sostegno un certo sistema (come Macron, in Francia, e Renzi, qui in Italia).
In entrambi i casi, vi è un disprezzo della democrazia, sia perché si nega l'alternanza sia perché (di fatto) queste due forme di populismo sono funzionali a certi gruppi, come quelli tecnocratici europei, che puntano a ridurre gli spazi di democrazia.
Cordiali saluti.