The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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domenica 28 maggio 2017
Israele, leggete queste parole di Mara Carfagna
Cari amici ed amiche,
vi invito a leggere le parole prese da “Notizie su Israele” (Libero) 26 maggio 2017.
Queste parole si sono della deputata di Forza Italia Mara Carfagna in missione nella Striscia di Gaza:
"A faccia a faccia con il "mostro islamico"
Il dramma di Israele e della Palestina l'ha visto in faccia, Mara Carfagna, nella lingua di terra più calda del mondo. La big di Forza Italia ha indossato di nuovo i panni della reporter per il Tempo e ha trascorso alcuni giorni nella Striscia di Gaza, il luogo in cui i musulmani palestinesi alimentano il loro odio per gli ebrei e gli israeliani imparano a difendersi con le unghie e con i denti. "I leader di Hamas non vogliono un deserto senza alberi, ma senza ebrei", le spiega un abitante locale, mentre a Gaza, scrive la Carfagna, "i bambini imparano già sui libri di scuola che Israele è un nemico da abbattere".
Tra i tanti giovani israeliani arruolati nell'esercito per difendere la Patria ci sono tanti ragazzi e ragazze arrivati qui da altri Paesi. La Carfagna ne ha incontrate due, entrambe italiane, Lea Calderoni e Micol Debash. "Hanno deciso di arruolarsi e hanno ottenuto addirittura il più alto riconoscimento che lo stato ebraico riconosce ai suoi militari più valorosi". Sognano di lavorare nella cooperazione internazionale e nella sicurezza nazionale anti-terrorismo. "Oggi questa è casa nostra - le raccontano -. E se qualcuno minaccia di abbattere la tua casa, non stai lì a pensarci. Devi difenderla e basta". A chi accusa Israele di segregare gli arabi e i musulmani, la deputata forzista risponde con le parole di un ebreo di Tel Aviv: "Qui vivono tanti arabi (ce ne sono un milione e mezzo in tutto il Paese, ndr). Siedono in Parlamento, dirigono aziende, fanno i medici o gli avvocati. E ricevono gli stessi servizi degli israeliani, a cominciare dagli ospedali. Chi dice che qui c'è l' apartheid, non sa di che parla". La speranza ora si chiama Donald Trump: "Riavviare il processo di pace per garantire sicurezza e libertà, verso la costituzione di due Stati per due popoli. Questa è la grande sfida che attende Trump dopo gli anni bui di Obama", è l'auspicio della Carfagna.
(Libero, 26 maggio 2017)".
Donald Trump ha sfidato il mondo islamico.
Egli lo ha invitato ad espellere i fanatici e a riconoscere Israele.
Il mondo islamico farà ciò in modo inequivocabile o manterrà il suo modo di fare spesso ambiguo nei confronti di Israele?
Magari, dirà di volere la pace con lo Stato ebraico ma poi si rifiuterà di riconoscerlo?
Israele è un grande Paese civile, un Paese in cui tutti i gruppi etnici e religiosi sono riconosciuti.
I cristiani possono vivere in pace in Israele.
Dunque, non c'è tempo da perdere.
O il mondo islamico riconoscerà Israele ed il suo diritto di esistere o non ci sarà mai la pace.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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