Cari amici ed amiche,
venticinque anni fa ci fu la Strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta.
Tanto è stato fatto contro la piaga della mafia ma tanto si deve fare ancora.
Certamente la lotta alla mafia va fatta arrestando in mafiosi ma prima di tutto bisogna creare un rapporto serio e corretto tra il cittadino comune e le istituzioni.
Quando le istituzioni tassano i cittadini oltre ogni misura, hanno nelle loro file dei burocrati inefficienti e pieni solo di sicumera, hanno una burocrazia eccessiva ed una giustizia che non garantisce né la certezza della pena né quella del diritto, la mafia può fare il suo comodo.
Pensiamo, ad esempio, ad un cittadino medio e padre di famiglia che lavora per un imprenditore.
Pensiamo che questo imprenditore sia colluso con la mafia.
Ora, viste le premesse, come potrebbe quel cittadino denunciare il suo datore di lavoro, sapendo di rischiare di perdere il suo lavoro e trovarsi di fronte ad una giustizia che non garantisce la certezza della pena?
Per combattere la mafia serve prima di tutto un cambio delle istituzioni.
Oltre a ciò, va detto che la lotta alla mafia non deve essere una lotta politica.
Quando si manifesta contro la mafia e si fanno sventolare le bandiere di partiti (come le bandiere dei partiti di sinistra) si rischia solo di dividere.
Questo non favorisce certo la lotta alla mafia.
Per lottare contro la mafia serve anche l'unità.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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