Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

martedì 23 maggio 2017

XXV Anniversario della Strage di Capaci, cosa resta?

Cari amici ed amiche,

venticinque anni fa ci fu la Strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta.
Tanto è stato fatto contro la piaga della mafia ma tanto si deve fare ancora.
Certamente la lotta alla mafia va fatta arrestando in mafiosi ma prima di tutto bisogna creare un rapporto serio e corretto tra il cittadino comune e le istituzioni.
Quando le istituzioni tassano i cittadini oltre ogni misura, hanno nelle loro file dei burocrati inefficienti e pieni solo di sicumera, hanno una burocrazia eccessiva ed una giustizia che non garantisce né la certezza della pena né quella del diritto, la mafia può fare il suo comodo.
Pensiamo, ad esempio,  ad un cittadino medio e padre di famiglia che lavora per un imprenditore.
Pensiamo che questo imprenditore sia colluso con la mafia.
Ora, viste le premesse, come potrebbe quel cittadino denunciare il suo datore di lavoro, sapendo di rischiare di perdere il suo lavoro e trovarsi di fronte ad una giustizia che non garantisce la certezza della pena?
Per combattere la mafia serve prima di tutto un cambio delle istituzioni.
Oltre a ciò, va detto che la lotta alla mafia non deve essere una lotta politica.
Quando si manifesta contro la mafia e si fanno sventolare le bandiere di partiti (come le bandiere dei partiti di sinistra) si rischia solo di dividere.
Questo non favorisce certo la lotta alla mafia.
Per lottare contro la mafia serve anche l'unità.
Cordiali saluti.

Nessun commento:

Posta un commento

Translate

AstraZeneca ha ritirato il suo vaccino anti-Covid

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".