su "Panorama" vi è un articolo di Keyser Soze che è intitolato "La sfida dei giudici".
Keyser Soze è un uomo delle istituzioni che da mesi su "Panorama" racconta la politica, dal di dentro. Lo pseudonimo è preso dal film "I soliti sospetti".
Egli è la persona giusta per raccontare un'Italia la cui realtà spesso, travalica spesso l'immaginazione.
Purtroppo, qui in Italia la magistratura ha un grosso potere.
Si vuole fare una legge con cui si fermi l'abuso delle intercettazioni e certa magistratura si mette contro.
Vi è anche la "giustizia ad orologeria", con cui viene colpita questa o quell'altra persona che dà fastidio ad un determinato sistema o che da esso è vista come un fastidio.
Pensiamo a quello che è accaduto al presidente Silvio Berlusconi o alle elezioni in Sicilia, in cui un'iniziativa giudiziaria che ha costretto al soggiorno obbligato per il candidato sindaco di Trapani Tonino D'Alì (nonostante l'assoluzione in appello) e che ha portato all'arresto dell'altro candidato trapanese Girolamo Fazio.
Si parla anche di 30 magistrati pronti a candidarsi alle elezioni politiche con il Movimento 5 Stelle.
Addirittura, si parla del magistrato Piecamillo Davigo come candidato premier del movimento fondato da Beppe Grillo.
Ergo, uno Stato di diritto vede i tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) separati.
L'Italia è ancora uno Stato di diritto?
Cordiali saluti.
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