ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio di questo stralcio di Robert Spencer, politologo, grande esperto di terrorismo islamico e autore di vari saggi sull'argomento.
Spencer dirige il sito Jihad Watch, che mappa e analizza le attività jihadiste a livello globale. A "L'Informale" egli ha detto:
"La critica dell’Islam è proibita dalla legge islamica. Siccome i jihadisti usano i testi e gli insegnamenti dell’Islam per giustificare la violenza e l’oppressione e per reclutare musulmani pacifici, molti musulmani ritengono che persino criticare la violenza del jihad significhi criticare l’Islam medesimo e dunque si sottomettono all’interdizione nei confronti di questo tipo di critica.".
A differenza di quelle nostre, le società islamiche sono totalitarie.
Per l'Islam, la divinità si fece carta nel Corano.
Ciò che è fuori dal dettato coranico viene visto con sospetto, poiché l'uomo non può avere facoltà di autodeterminazione, con il libero arbitrio, cosa che, per esempio, è presente nel Cristianesimo.
Nell'Islam si mette al centro la comunità, che è espressione del Corano stesso.
Ciò che diverge dalla comunità viene visto male.
Da qui nascono tanti problemi.
Cordiali saluti.
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