sul blog "Il Cuore del Mondo-Il Giornale", vi è un articolo intitolato "Anche l’Europa nel piano per far cadere Trump: ecco perché la Merkel è così audace".
Tra Berlino e Washington vi è il gelo totale.
Ora, dell'articolo, io vi riporto questo stralcio:
"Per capire il significato più autentico della rottura che si è consumata a Taormina tra Trump e gli alleati europei occorre individuare la chiave di lettura. E quella più appropriata si trova, ancora una volta, nell’articolo di uno degli ex consiglieri di Obama Charles A. Kupchan, pubblicato lo scorso mese di febbraio. Sembrava l’ennesimo editoriale tanto interessante quanto destinato a un rapido oblio e invece indicava la linea che l’establishment globalista avrebbe seguito per estromettere Trump.
E cosa c’entra l’Europa? Penseranno molti di voi. C’entra, c’entra. I passaggi salienti erano due. Questi:
Mentre gli Stati Uniti e le altre democrazie occidentali sono scosse dalle forze populiste, gli effetti moderatori dei contrappesi istituzionali saranno di importanza cruciale. Il sistema legislativo, i tribunali, i media, l’opinione pubblica e l’attivismo – rappresentano tutti un freno all’autorità esecutiva e devono essere pienamente adoperati.
L’Europa, però, veniva indicata da Kupchan come nuovo perno del potere globalista. La frase cruciale è questa:
Stati Uniti e la Gran Bretagna saranno, almeno temporaneamente, latitanti quando si tratta di difendere l’ordine liberale internazionale, l’Europa continentale dovrà difendere la posizione. Nel momento in cui la coesione interna dell’Unione europea è messa alla prova dallo stesso populismo che occorre sconfiggere, non è buon momento per chiederle di colmare il vuoto lasciato dal disimpegno anglo-americano. Ma almeno per ora, la leadership europea è la migliore speranza per l’internazionalismo liberale.
Riflettete: quante volte in passato i leader europei hanno osato contestare pubblicamente un presidente degli Stati Uniti durante un vertice del G7 o in altri consessi ufficiali?
Probabilmente bisogna risalire al 2003 quanto Schroeder e Chirac si opposero, con saggezza, alla guerra in Irak. Per il resto o i contrasti non emergevano in conferenza stampa o più frequentemente, gli alleati europei si allineavano ai desiderata di Washington, talvolta anche contro il proprio interesse geostrategico."
Probabilmente bisogna risalire al 2003 quanto Schroeder e Chirac si opposero, con saggezza, alla guerra in Irak. Per il resto o i contrasti non emergevano in conferenza stampa o più frequentemente, gli alleati europei si allineavano ai desiderata di Washington, talvolta anche contro il proprio interesse geostrategico."
Preferisco parafrasare il tutto sostenendo che Angela Merkel non è nuova a certe situazioni.
Nel 2011, ella propiziò la caduta del governo del presidente Silvio Berlusconi con una trama di palazzo.
Oggi, ella sta tentando di fare un colpo di palazzo con cui fare cadere nientepopodimeno che il presidente USA Donald Trump.
Oramai, la cosa evidente.
Che farà l'Italia?
L'Italia deciderà di schierarsi con Berlino, come già fece nel 1939, con tutti i danni che ne conseguirono, o farà la scelta di stare con chi sta dalla parte della libertà?
Certi personaggi del nostro Paese, come un tal professor Giuliano Cazzola, definiscono "Italietta", l'Italia che vuole affermare la sua sovranità rispetto ad un'Unione Europea tecnocratica e lontana dal sentire delle persone comuni.
A personaggi come Cazzola, io mi sento di rispondere dicendo che l'Italia succube della Germania è l'Italietta.
Non ci si rende conto che questa Unione Europea è di fatto schiacciata dalla Germania e che la Germania pensa solo a sé stessa?
Non ci si rende conto che dalle parti di Berlino non si è perso il maledetto vizio di porre diktat in casa d'altri?
Non ci si rende conto che anche questo Euro è funzionale agli interessi tedeschi e non a quelli nostri o a quelli europei?
Non rendersi conto di ciò è da incoscienti.
I tedeschi si permettono di dare lezioni a noi.
Forse, farebbero bene a guardare in casa propria e a non rompere l'anima.
Se fosse governata da gente seria, l'Italia farebbe un asse con USA e Regno Unito.
Vorrei ricordare che le democrazie anglosassoni sono le migliori.
Non mi risulta che vi siano stati nazismo e comunismo nei Paesi di cultura anglosassone.
Tra l'altro, nazismo e comunismo nacquero in Germania.
La storia dà torto ai tedeschi, che saranno bravi nella musica (con personaggi come Bach e Beethoven) ma che hanno fatto anche grandi disastri.
Gli USA facciano perdere ai tedeschi il vizio di volere comandare in casa d'altri una volta per tutte.
Cordiali saluti.
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