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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 22 maggio 2017

Racconto di un fatto storico con uno sguardo sull'attuale situazione dei cattolici in politica



Cari amici ed amiche,


parlo di un argomento a me caro: la storia inglese del secolo XVI, dando anche uno sguardo a quanto sta accadendo oggi qui in Italia.

In particolare, tratto la questione dello scisma anglicano che fu causato nel 1534 da re Enrico VIII (1491-1547) che ruppe i rapporti con la Chiesa di Roma e si pose a capo della Chiesa d'Inghilterra.
Ora, tutti ci focalizziamo su re Enrico VIII, che per avere il divorzio dalla prima moglie Caterina d'Aragona (1485-1536) e sposarsi nuovamente con Anna Bolena (1501/1507-1536) fece quello che fece, ma non teniamo conto della realtà dei cattolici inglesi del periodo.
Va ricordato che, nonostante un certo malcontento verso Roma e la corruzione del clero, la maggioranza del popolo inglese era cattolica.
Se la maggioranza del popolo inglese era cattolica, come poté esserci lo scisma anglicano?
La risposta è semplice: il popolo cattolico inglese era diviso al suo interno e non completamente conscio riguardo a ciò che stava accadendo.
Pensiamo ai rapporti non sempre buoni tra l'arcivescovato di Canterbury, retto dall'arcivescovo William Warham (1450-1532), quello di York, retto dall'arcivescovo e cardinale Thomas Wolsey (1471-1530).
Warham era il primate dell'allora Chiesa cattolica inglese ma l'ambizioso Wolsey (nell'immagine qui sopra) era anche un cardinale (una persona che sarebbe potuta diventare Papa) Lord Cancelliere.
Inoltre, il clero dell'epoca di re Enrico VIII non brillò certo di coraggio.
Se al posto di Warham ci fosse stata una figura simile a quella di San Tommaso Becket (1118-1170), il re Enrico VIII avrebbe avuto contro una maggiore opposizione.
Invece, nel 1531, Warham decretò che il "re era capo della Chiesa fino a dove la legge di Cristo l'avrebbe permesso".
Nelle intenzioni di Warham vi era quella di evitare di fare la fine di Wolsey, il quale fu accusato di praemunire, un reato di alto tradimento.
Non vi fu la volontà di dividersi da Roma.
Tuttavia, questa cosa fu usata in seguito da re Enrico VIII e dal successore di Warham, Thomas Cranmer (1489-1556), il quale non solo fu favorevole al divorzio del re ma fu filo-luterano, come fu filo-luterano colui che divenne Cancelliere dello Scacchiere Thomas Cromwell (1485-1540). Cranmer frequentò i luterani di Norimberga e si sposò con la nipote del teologo e pastore della locale chiesa di San Lorenzo Andreas Osiander (1498-1552).
Appoggiato da Cromwell e da Anna Bolena (di cui era cappellano), Cranmer venne proposto da re Enrico VIII come arcivescovo di Canterbury al posto del defunto Warham. Papa Clemente VII (1478-1534) diede l'assenso a ciò e nel 1533 Cranmer prese possesso dell'arcidiocesi primaziale.
Senza avere nessuna autorità, Cranmer annullò il matrimonio tra il re Caterina d'Aragona e benedisse le nozze con Anna Bolena, la quale poté essere incoronata regina.
Le cose precipitarono. Il Papa diffidò il re dal continuare questa condotta, intimandogli di tornare con Caterina sotto pena di scomunica.
Il re continuò e fu scomunicato, come fu scomunicato Cranmer.
Nel 1534, il re fece votare dal Parlamento l'Atto di Supremazia con cui separò la Chiesa inglese da Roma.
I membri del clero ed i politici dovettero giurare di riconoscere il re come capo della Chiesa d'Inghilterra.
Ci furono pochi oppositori.
Tra questi va ricordato Thomas More (Tommaso Moro, 1478-1535) il quale fu Lord Cancelliere dal 1529 (anno in cui Wolsey fu rimosso) al 1532 e si dimise per via di una serie di norme anti-papali approvate dal Parlamento.
Va ricordato anche John Fisher (Giovanni Fisher, 1469-1535) che fu vescovo di Rochester e confessore ed avvocato di Caterina.
Moro e Fisher non giurarono, facendo obiezione di coscienza. Per questo, essi pagarono con la vita. La Chiesa cattolica li ricorda come martiri e santi.
Tanti altri, però, giurarono ma furono veramente in pochi coloro che lo fecero per convinzione e in odio verso il Papa e la teologia cattolica. In seguito, molti di questi si pentirono, come nel caso del vescovo di Winchester Stephen Gardiner (1483-1555).
Tanti di coloro che giurarono lo fecero per paura di ritorsioni o perché non seppero per cosa stessero giurando.
D'altra parte, durante il regno di re Enrico VIII (poiché sul piano dogmatico egli era rimasto cattolico) non ci fu la Riforma protestante ma l'Atto di Supremazia aprì la strada ad essa, che si concretò con il regno di Edoardo VI (1547-1553).
L'Atto di Supremazia dava al re la facoltà di dare istruzioni religiose al suo popolo ma questo fu ignorato da molti dei cattolici del periodo di re Enrico VIII e quando essi si accorsero di ciò fu troppo tardi, poiché il protestantesimo si fece strada attraverso personaggi come Anna Bolena, Thomas Cromwell e Thomas Cranmer , i quali misero negli apparati dello Stato e della Chiesa figure filo-luterane e favorirono provvedimenti come quello della dissoluzione dei monasteri.
L'opposizione ci fu ma non fu bene organizzata ed un'azione che oggi noi ricordiamo con il "Pellegrinaggio di Grazia" (1536-1537) fu soppresso per la poca accortezza dei capi di quella rivolta che si lasciarono abbindolare dalle promesse di perdono da parte del re, promesse che non furono mantenute.
Quanto accaduto nell'Inghilterra di quegli anni può avere alcune affinità con quanto sta accadendo oggi qui in Italia.
Oggi, si continua a dire che l'elettorato cattolico non ha alcuna rilevanza.
Ciò è vero. L'elettorato cattolico si è condannato all'irrilevanza perché si è diviso tra le varie forze politiche e perché ampi strati di esso hanno deciso di essere "politicamente corretti", anche riguardo temi sensibili, come quello delle unioni civili tra persone dello stesso sesso.
Come i cattolici inglesi si condannarono all'irrilevanza giurando fedeltà al re ai sensi dell'Atto di Supremazia, così gli elettori cattolici italiani si sono condannati all'irrilevanza dividendosi tra progressisti e conservatori e diventando "politicamente corretti", per "paura di offendere qualcuno" o per "sembrare moderni".
Hanno dimenticato la facoltà di obiezione di coscienza, per evitare di sembrare "bigotti" agli occhi di qualche élite e di essere paragonati ai fondamentalisti islamici. Per avere un po' di consenso, si sono condannati all'irrilevanza.
Cordiali saluti.

2 commenti:

  1. Ben detto, irrilevanti, come i luterani e quando ci sarà la reunion conteremo uno zero assoluto......e si continua a far finta che tutto sia sotto controllo, che no, non è terrorismo, che non è guerra di religione, per noi, per loro sì, e andiamo avanti cosi, a sfracellarsi contro il muro della nostra stupidità, le civiltà non muoiono per mano altrui, ma per suicidio.

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AstraZeneca ha ritirato il suo vaccino anti-Covid

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".