Pietro Perugino, Ascensione di Gesù 1505 |
da 'na zotta struppiatu lu Signuruzzu...
da li rumani di taccia appizzatu vinni...
a lu lignu di 'na cruci...et poscia murìu!
Ma a resurgere appi Iddu...tri jorna a viniri...
et gnà Morti accussì vincìu...
et tronu si fici la cruci...cum d'ancili 'na curti...
et arrivau accussì a lu Regnu di Diu!
Italiano:
Quando sul Monte del Teschio salì...
da una verga ferita il Signore...
dai romani di chiodo appeso venne...
al legno di una croce...e dopo morì!
Ma a risorgere ebbe Egli...tre giorni a venire...
e donna Morte così vinse...
e trono si fece la croce...con d'angeli una corte..
ed arrivò così al Regno di Dio!
Questa poesia parla della vittoria di Cristo sulla morte ed è dedicata alla Sua Ascensione, che domani sarà celebrata nelle messe.
Nel canto ecclesiastico intitolato "Nei cieli un grido risuonò" vi è una strofa che recita: "Morte di croce egli patì. Alleluia. Ora al suo cielo risalì. Alleluia. Alleluia. Alleluia. Alleluia".
La mia poesia, in lingua maccheronica siciliana ed italiana, si rifà esattamente a quella strofa.
Si rifà anche all'iconografia bizantina dell'Etimasia, un trono vuoto con la croce, su cui Cristo siederà quando risalirà al cielo.
Questa mia poesia rappresenta ciò.
Cordiali saluti.
Etimasia, Ravenna, Battistero degli Ariani. |
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