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sabato 27 maggio 2017

Le radici del conservatorismo attuale

Cari amici ed amiche,

l'immagine qui sopra è quella del vescovo di Winchester Stephen Gardiner (1483-1555).

Gardiner fu vescovo dell'Inghilterra del periodo di re Enrico VIII (1491-1547).
Era anche imparentato con il re. Sua madre era figlia illegittima di Jasper Tudor (1431-1495), il quale era lo zio di re Enrico VII (1457-1509), il padre di re Enrico VIII
Gardiner fu una figura che incarnò le problematiche del periodo.
Appoggiò lo scisma operato da re Enrico nel 1534 ma non approvò nessuna modifica della Chiesa inglese in senso protestante.
Con la morte del re e la salita al trono di figlio di questi, re Edoardo VI (1537-1553) e con l'influenza dello zio di quest'ultimo, il duca di Somerset Edward Seymour (1500-1552), in Inghilterra si fece strada la Riforma protestante, Gardiner fu privato della sua diocesi, sostituito dal protestante John Ponet (1514-1556) e mandato alla Torre di Londra.
Gardiner tornò in seno alla Chiesa cattolica e quando salì al trono la regina Maria I (1516-1558) fu rimesso nella sua diocesi e divenne Lord Cancelliere.
Morì nel 1555.
Gardiner rappresentò in pieno il conservatorismo.
Egli si oppose alla dissoluzione dei monasteri e alla Riforma protestante che l'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer (1489-1556) volle portare in Inghilterra e che furono sostenute dal Cancelliere dello Scacchiere Thomas Cromwell (1485-1540) e da quella nobiltà emersa con la dissoluzione dei monasteri.
Il vero conservatore, infatti, punta a quei cambiamenti che possono migliorare una determinata situazione senza stravolgerla e ha anche il coraggio e la serenità di tornare sui suoi passi quando quando i cambiamenti prima apportati non portano il risultato sperato.
Gardiner puntò a ciò.
Del resto, le sue ultime parole furono: "Erravi cum Petro, sed non flevi cum Petro".
In italiano, queste parole significano: "Come Pietro ho sbagliato ma a differenza di Pietro non ho pianto".
Cordiali saluti.

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