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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 15 maggio 2017

Sarà in prima linea

Cari amici ed amiche,

su "Panorama" vi è l'articolo di copertina del direttore Giorgiò Mulè che è intitolato "Silvio Berlusconi a Panorama: "Io? Ci sono e rimango".
Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi è stato intervistato da "Panorama".
Dell'articolo, riporto uno stralcio:

"Da sempre la Francia e Parigi in particolare occupano un posto privilegiato nel cuore di Silvio Berlusconi. Da studente si dilettava, lui al microfono e Fedele Confalonieri al pianoforte, a intrattenere il pubblico con le melodie degli chansonnier. a sempre la Francia e Parigi in particolare occupano un posto privilegiato nel cuore di Silvio Berlusconi. Da studente si dilettava, lui al microfono e Fedele Confalonieri al pianoforte, a intrattenere il pubblico con le melodie degli chansonnier.

Erano i tempi della Lambro Jazz Band e a mezzanotte precisa il giovanissimo Silvio imbarcato sulle navi da crociera fermava tutto e dava il via a Une voix et une guitare. Lui era la voce... lui la chitarra! Quando a vent'anni, da universitario iscritto a Giurisprudenza, andò nella capitale francese per seguire un corso di diritto comparato alla Sorbona trovò il modo di mantenersi senza pesare sulla famiglia mettendo a reddito la sua passione e così la notte cantava in un cabaret... E come pensate che abbia cullato i figli prima e i nipotini oggi, come ha ammaliato migliaia di supporter tra una dissertazione sulla flat-tax e una sul futuro dell'Italia? Alternativamente con Douce France o l'immortale Que reste-t-il de nos amours di Charles Trenet, con la scanzonata Café du Palais o con le altre 150 canzoni (il numero è approssimato per difetto) del suo repertorio.

E insomma, la Francia.

Per uno di quegli strani incroci della vita, oggi le strade dell'attualità e della vita del Cavaliere portano ancora lì. Questa lunga chiacchierata non può che partire da Parigi, dalla stretta attualità con il risultato delle elezioni che hanno incoronato presidente della Repubblica Emmanuel Macron.

Alla domanda sul neo inquilino dell'Eliseo, seduto nel divano del salotto di Arcore, Silvio Berlusconi assume uno di quegli atteggiamenti che chi lo conosce da oltre vent'anni sa a memoria a che cosa prelude: si rilassa all'indietro, allarga le braccia, china la testa, abbozza un sorriso e guardando prima al soffitto e poi dritto in faccia ti dice con pause ben calibrate: "Ma direttore, qual è la sorpresa... Lo avevo detto...". Poi spiega: "Avevo detto che il risultato di Marine Le Pen al primo turno avrebbe consegnato la Francia a Macron e che la leader del Front National sarebbe stata la miglior alleata della sinistra, pur rappresentando un consenso importante e dei sentimenti diffusi nella società francese. Per un motivo semplice: gli elettori moderati non l'avrebbero mai votata e infatti hanno regalato la vittoria a un candidato che non era il loro. È una vicenda che deve insegnare molte cose anche al centrodestra italiano".

E siamo a un suo cavallo di battaglia. Glielo dico in francese: il rassemblement dei moderati...
E infatti a Salvini e alla Meloni ripeto quello che predico dal 1994: la storia, passata e recentissima, ci insegna che solo se è unito il centrodestra ha chance di vincere. Con i distinguo e le spaccature si perde. Sempre.".

Un centrodestra diviso è destinato a perdere miseramente le elezioni.
Quanto accaduto in Francia lo dimostra.
Certo paragonare l'attuale presidente francese Emmanuel Macron a Berlusconi è un bel po' azzardato.
Macron è più simile a Mario Monti, poiché rappresenta la tecnocrazia europea e poiché non ha neppure un partito allo spalle, se non un crocchio di partiti che tra loro dovrebbero essere alternativi e che pensano più a mantenere l'attuale sistema europeo che non a governare la Francia e a fare il bene dei Francesi.
Sembrerò "integralista" agli occhi di qualcuno ma io ritengo che le migliori democrazie siano quelle di stampo anglosassone, con due schieramenti ben distinti.
All'Italia non serve un soggetto simile a Macron ma servirebbe una figura come Margaret Thatcher o Ronald Reagan intorno a cui riunire le forze conservatrici e moderate di centrodestra per fare un largo schieramento alternativo al centrosinistra (Partito Democratico) e al Movimento 5 Stelle.
Comunque, Berlusconi ha detto che il centrodestra diviso è destinato a perdere e questo è vero.
Berlusconi si dice contrario all'accanimento giudiziario contro gli avversari politici.
Trovo corrette queste parole.
L'accanimento giudiziario contro gli avversari non è da democrazia.
Ha detto anche che rifiuterà ogni ipotesi di nuovo Patto del Nazareno con il Partito Democratico, cosa che di fatto è stata fatta in Francia.
Ha criticato l'Euro, per il suo valore di cambio che è pari a 1936,27 Lire e ha suggerito una doppia moneta simile alla "AM Lira" emessa dagli alleati dopo la liberazione del nostro Paese.
Questa moneta fu in circolazione fino al 1953.
Con questa moneta, l'Euro resterebbe in vigore per le importazioni e le esportazioni ma l'Italia riavrebbe una parte di sovranità.
Comunque, egli ha detto guiderà la campagna di Forza Italia a prescindere dal verdetto della Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo.
Berlusconi è ancora una risorsa per il centrodestra.
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.