come riporta "Il Giornale", se al referendum che ci sarà il 4 dicembre vincerà il "Sì", noi ci troveremmo con la Troika (Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea) al governo.
La tesi per cui la vittoria del "No" genererebbe instabilità, mentre quella di "Sì" darebbe stabilità al sistema Italia, si è rovesciata nel suo contrario.
L'assist che il commissario europeo francese Pierre Moscovici sembrava aver dato al premier Matteo Renzi con un giudizio favorevole sul progetto di bilancio per il 2017 e sul referendum costituzionale, per la stabilità dell'Italia è svanito. Ora su questo progetto di bilancio pende la possibilità che l'Italia, subisca una bufera finanziaria e venga commissariata. Ciò perché esso comporta un aumento del nostro anomalo rapporto debito/Prodotto Interno Lordo e un invito a speculare contro di esso e contro le banche. Moscovici ha precisato che Bruxelles ammette flessibilità per il bilancio per eventi eccezionali come terremoto e immigrati, ma che il disavanzo al 2,4% non è la cifra che ci si aspettava. L'Italia si era impegnata allo 1,8% per il 2017. Certo, si può trattare, come aggiunge Moscovici, che si barcamena, ma si attesta al 2%. Le spese per terremoto o immigrati sono ammissibili in deroga alle regole sul deficit, se adempiono a una serie di condizioni. Inoltre c'è la regola sul rapporto debito pubblico/Prodotto Interno Lordo, che dipende dal deficit e dal Prodotto Interno Lordo. La crescita reale del Prodotto Interno Lordo prevista per il 2017 è +0,6% (una percentuale veramente irrisoria) e il tasso d'inflazione può crescere al massimo dello 1% in tutto, +1,6 di Prodotto Interno Lordo nominale. Il rapporto debito/Prodotto Interno Lordo è 132%.
Questa "riforma" proposta da Renzi non porterà la stabilità promessa.
Non introducendo il vincolo di mandato, in qualsiasi momento, un gruppo di deputati potrebbe staccarsi dal partito in cui è stato eletto e fare cadere il governo.
Quindi, con una crisi di governo la speculazione la farebbe da padrona e la Troika avrebbe maggiore agio ad entrare nei nostri affari, cosa che è accaduta nel 2011, quando un governo con una maggioranza parlamentare eletta dal popolo è stato fatto cadere con un colpo di palazzo (con dei parlamentari che sono usciti dalla maggioranza) e rimpiazzato da un altro governo che ha fatto esattamente ciò che la Troika diceva, facendo aumentare la pressione fiscale, e che in Parlamento non aveva la maggioranza eletta dal popolo.
La Troika appoggia questa riforma perché sa con essa la politica sarà più debole.
Per questo, io voterò "no".
Cordiali saluti.
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