Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle hanno fatto ricordo al Tar contro il quesito del referendum che si voterà il 4 dicembre sulla "riforma" costituzionale.
Ora, il quesito recita:
"Approvate il testo di legge costituzionale concernente "disposizoni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero di parlamentari, il contenimento di costi di funzionamento delle istituzioni, soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte della Costituzionale", approvato e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n° 88 del 15 aprile 2016".
Così com'è posto, il quesito sembra uno spot per il "sì".
Esso è ingannevole.
Infatti, la maggioranza di tutti noi è d'accordo con la riduzione del numero di Parlamentari, il superamento del bicameralismo paritario, il riassetto delle competenze tra Stato e Regioni e la soppressione di enti inutili.
Il problema è che questa riforma non fa niente di ciò che ha promesso.
Per esempio, anche dopo un'eventuale approvazione della "riforma", la Camera dei Deputati, continuerà ad avere 630 deputati che ci costeranno e che sarebbero da ridurre.
Inoltre, alle Regioni a statuto ordinario saranno tolti i poteri mentre non saranno tolti i privilegi alle Regioni a statuto speciale, con problemi anche di ordine fiscale.
Il quesito sarebbe da rivedere.
Anche il centrodestra avrebbe dovuto fare un suo ricorso.
Cordiali saluti.
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