Cari amici ed amiche,
come riporta un articolo de "Il Giornale", le nostre Forze dell'Ordine sono sotto attacco.
Il video qui sotto mostra le aggressioni subite dai poliziotti.
Ora, per i nostri carabinieri e per la nostra polizia questo è un "annus horribilis".
Pensate, solo nella prima settimana di ottobre ci sono stati ben oltre 10 attacchi a poliziotti e carabinieri. Quando si difendono, questi ultimi finiscono in tribunale.
Quindi, oltre al danno vi è la beffa.
Questo avviene perché abbiamo un governo che, per esempio, ha fatto una legge contro il reato di tortura che di fatto penalizza le forze dell'ordine.
Le nostre Forze dell'Ordine si sentono abbandonate. Effettivamente, sembra proprio che sia così.
Per esempio, le cronache recenti dimostrano quanto detto. Ad agosto, nel campo profughi di Rosarno (in Provincia di Reggio Calabria), un migrante ha tirato fuori il coltello e ha accoltellato un carabiniere. Per difendersi dall'immigrato, il militare non ha potuto fa altro che estrarre la pistola e sparare. Al posto del carabiniere, lo avrei fatto anch'io.
L'immigrato (che si chiamava Sekine Traore) è morto sul colpo. Apriti cielo. Subito scattano lamentele e proteste contro l'uso delle armi da parte delle Forze dell'ordine. Eppure non è certo una novità che la polizia finisca sotto attacco. Il caso più grave viene da Ventimiglia (in Provincia di Imperia), quando il 6 agosto il sovrintendente capo della Polizia, Diego Turra, è stato stroncato da un infarto durante i tafferugli provocati da comunisti "No Border" e anarchici. Turra è stato ucciso dallo stress, dalla pressione, dalla fatica di reggere l'ordine pubblico contro chi lo vuole sovvertire.
A pensarci bene Ventimiglia può raccontare anche altro. Può raccontare una tragedia pienamente italiana. Il commissariato al confine con la Francia, infatti, è una sorta di accampamento nomade al cui interno bivaccano i profughi. E' un orrore. "Bagni rotti, lavandini sudici e pieni di sporco, muri scrostati, pavimenti in stato pietoso, mattonelle lerce e locali in abbandono", raccontava Serenella Bettin sempre su " Il Giornale". Le foto sono una testimonianza straziante di ciò.
A pensarci bene Ventimiglia può raccontare anche altro. Può raccontare una tragedia pienamente italiana. Il commissariato al confine con la Francia, infatti, è una sorta di accampamento nomade al cui interno bivaccano i profughi. E' un orrore. "Bagni rotti, lavandini sudici e pieni di sporco, muri scrostati, pavimenti in stato pietoso, mattonelle lerce e locali in abbandono", raccontava Serenella Bettin sempre su " Il Giornale". Le foto sono una testimonianza straziante di ciò.
Inoltre, chi (come me) difende le Forze dell'Ordine viene attaccato ed apostrofato con termini come "delinquente".
Sembra proprio che il mondo giri alla rovescia.
Chi è contro i delinquenti rischia di essere marchiato come "delinquente".
Se essere per l'ordine significa essere dei "delinquenti", io sono un "delinquente".
Cordiali saluti.
Difendere i poliziotti è una cosa. Difendere i poliziotti che torturano come quelli della diaz è da delinquenti.
RispondiEliminaIl reato di tortura serve per mandare in galera con pene adeguate chi tortura, non i poliziotti che si difendono o che menano una manganellata in più.
Se ha scritto in buona fede allora ok, ma se ritiene che un poliziotto che tortura non deve essere condannato per il reato di tortura (e dunque con una pena adeguata) come definirla?
Non si possono condannare le Forze dell'Ordine per dei poliziotti o carabinieri che sbagliano!
RispondiEliminaIn un Paese civile non si condannano le Forze dell'Ordine che fanno il loro dovere.
Lei vuole vivere nel Far West o in un Paese civile.
Se vuole vivere nel Far West sappia che se poi i cittadini si armano e sparano è perché le Forze dell'Ordine non sono in grado di fare il proprio dovere.
Insomma,io sono di destra e cattolico come lei,concordo dunque con lei su parecchie cose (anche se ovviamente, talvolta, con dei distinguo), ma sul punto sono in disaccordo.
RispondiEliminaUna legge sulla tortura è necessaria semplicemente perché c'è un vuoto normativo: non è ammissibile che chi compie fatti di tortura non venga condannato. Si può discutere sul come, ma sull'an (ossia sul 'se') no: i fatti della diaz hanno dimostrato la improcrastinabilità di una legge in materia.
Il reato di tortura colpirà i torturatori, non chi manganella ecc. In questo ultimo caso, se la condotta è legale bene, altrimenti si applicheranno altre norme già esistenti (come ad esempio eccesso colposo nell'uso legittimo della forza: 55 cp). Ma questa ultima norma (art 55 cp) è assolutamente inadeguata a colpire le torture, condotta, le ricordo, estremamente grave, dato che racchiude in sé il sequestro,le sevizie fisiche e psicologiche prolungate (talvolta anche per più giorni, come nel caso diaz: ben 3 giorni!) e la sottrazione della persona ai giudici (chiamati, in caso di arresto, a garantire il cittadino sull'applicazione della legge). Capito di che comportamento grave stiamo parlando? Altro che manganellate. La tortura è l'anticamera dell'anarchia: significa ergersi al di sopra della legge, violando in maniera grave i diritti fondamentali, proprio da parte di chi la legge la rappresenta.
Inoltre, a parte la polizia, anche i privati possono compiere torture: pensi a dei mafiosi che torturano un nemico o addirittura un imprenditore vessato: in tali casi, applicare solo il reato di lesioni è davvero inadeguato.
Un valore della destra è quello della legalità: senza se e senza ma. Non siamo anarchici: ciò ci differenzia dalla sinistra.
Cari saluti.
Gianni Tonelli, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia, ha contestato questa legge.
RispondiEliminaQuesto è l'articolo che riporta le sue parole: http://www.ilgiornale.it/news/politica/reato-tortura-senato-frena-tonelli-legge-anti-polizia-1286830.html.
Queste sono alcune sue parole:
"Se la tortura viene identificata in modo generico in minacce, violenza e sofferenze psichiche, queste ultime per altro impossibili da confutare visto che un semplice arresto può provocare un disagio consentirà ai delinquenti di denunciare qualsiasi azione. Anche una banale colluttazione per fermare un criminale potrà trasformarsi in un'accusa di tortura a un poliziotto. Noi chiediamo telecamere sulle nostre divise, sulle nostre volanti, a garanzia della purezza della funzione".
Tutti siamo contro la tortura ma questa legge è fatta male.
Può essere che è scritta male e purtroppo non la conosco. Però ecco, diciamo che la discussione deve vertere sul quomodo e non sull'an: questa legge sarà sbagliata, ma un legge sulla tortura ci vuole.
RispondiEliminaPurtroppo negli ultimi anni, su troppe questioni, i partiti che ci rappresentano hanno preferito appiattirsi su questioni ideologiche di principio e non legiferare, anziché legiferare e farlo in modo adeguato ai nostri valori. Ecco, una di queste questioni è stata proprio la legge sulla tortura: si è detto stupidamente 'no', ma così facendo questa legge (che doveva esserci), anziché scriverla la destra, è stata delegata alla sinistra. E alla fine, io credo, non ha reso nemmeno in termini di consenso: si è data l'impressione che sia renzi l'uomo del fare.
Non occorre dire no e basta: occorre dire 'sì e lo facciamo bene, a differenza degli anarchici di sinistra antipolizia'.
Renzi uomo del fare?
RispondiEliminaRenzi è solo un buffone!
Renzi ha promesso tante cose e non le ha mantenute.
Ha promesso anche la fine di quei pregiudizi ideologici di cui lei ha parlato ma lui stesso li persegue.
Anche la legge sulla tortura ne è la dimostrazione.
Se anche i sindacati di polizia la contestano, ci sarà un motivo.
Renzi è la vergogna dell'Italia!
Per colpa della sua politica scellerata, le nostre aziende chiudono.
A lui non auguro la morte ed i malanni ma auguro la fine della sua carriera politica.
Infatti ho scritto che abbiamo dato 'l'impressione' che renzi sia l'uomo del fare. Ci mancherebe altro che lo sia davvero!
RispondiEliminaLa legge sulla tortura la dovevamo fare noi e a modo nostro cioè in modo giusto (salvaguardare la polizia e punire i torturatori). Purtroppo sulle questioni ideologiche sono anni che i nostri partiti delegano alla sinistra (o addirittura ai giudici) senza prendere posizione.
Noi non abbiamo delegato niente a nessuno.
RispondiEliminaE' stato Renzi a fare quella legge e, dato che in Parlamento ha la maggioranza, l'ha fatta approvare.
L'ha fatto per spot. Renzi opera solo con gli spot.
Semplicemente, quando governavano i nostri c'erano altre priorità.
Una legge sulla tortura si sarebbe fatta anche con un governo di centrodestra.
Il problema è che questa legge non tutela la polizia.
Per com'è stata scritta, essa è sbagliata.
Con una legge del genere, la polizia ha le mani legate.
Ecco una parte del testo:
La proposta di legge introduce nel titolo XII (Delitti contro la persona), sez. III (Delitti contro la libertà morale), del codice penale i reati di tortura (art. 613-bis) e di istigazione alla tortura (art. 613-ter).
In particolare, l'articolo 613-bis c.p. punisce con la reclusione da 4 a 10 anni chiunque, con violenza o minaccia, ovvero con violazione dei propri obblighi di protezione, cura o assistenza, intenzionalmente cagiona ad una persona a lui affidata, o comunque sottoposta alla sua autorità, vigilanza o custodia, acute sofferenze fisiche o psichiche (reato di evento),
a causa dell'appartenenza etnica, dell'orientamento sessuale o delle opinioni politiche o religiose o
al fine di
- ottenere da essa, o da un terzo, informazioni o dichiarazioni o
- infliggere una punizione o
- vincere una resistenza.
La tortura è dunque configurata come un reato comune (e non come un reato proprio del pubblico ufficiale), caratterizzato dal dolo specifico (intenzionalmente cagiona, al fine di) e dalla descrizione delle modalità della condotta (violenza o minaccia o in violazione degli obblighi di protezione, cura o assistenza) che produce un evento (acute sofferenze fisiche o psichiche).
Sono poi previste specifiche circostanze aggravanti del reato di tortura:
• l'aggravante soggettiva speciale, costituita dalla qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio dell'autore del reato. Per potere applicare l'aggravante - che comporta la reclusione da 5 a 15 anni
• l'aggravante ad effetto comune (aumento fino a 1/3 della pena), consistente nell'avere causato lesioni personali;
• l'aggravante ad effetto speciale (aumento di 1/3 della pena), consistente nell'aver causato lesioni personali gravi;
• l'aggravante ad effetto speciale (aumento della metà della pena), consistente nell'avere causato lesioni personali gravissime;
• l'aggravante ad effetto speciale (aumento di due terzi della pena), derivante dall'avere provocato la morte della persona offesa, quale conseguenza non voluta del reato di tortura. In questo caso, dunque, la pena è più severa, per il maggior disvalore sociale, rispetto a quella prevista per l'omicidio preterintenzionale (reclusione da 10 a 18 anni) cui la fattispecie potrebbe ricondursi (anche qui il soggetto commette un reato diverso da quello previsto al momento di agire);
• l'aggravante ad efficacia speciale (ergastolo), derivante dall'avere volontariamente provocato la morte della persona offesa.
L'ho presa dal sito della Camera.
Ora, un poliziotto che picchia un delinquente che resiste commette tortura?
Stando a quanto scritto, un giudice potrebbe interpretare questa legge in modo affermativo.
Quindi, un poliziotto che mantiene l'ordine può essere condannato.
Questo è il link della legge: http://www.camera.it/leg17/522?tema=reato_di_tortura
La legge in questione era una assoluta priorità per il nostro governo, dato che c'era un obbligo europeo e dunque si sapeva che se non l'avessimo fatta noi ci avrebbe pensato la sinistra. E così è accaduto. E purtroppo su tante altre questioni ideologiche (quale è indubbiamente il reato di tortura) i nostri hanno delegato (unioni civili e eutanasia). Le leggi le dovevamo scrivere noi, a modo nostro (anche vietando espressamente). Dire solo no è deleterio, anche in termini di consenso: quell'inetto di renzi oggi può vantarsi di aver fatto cose che andavano disciplinate da anni. E l'ha fatto a modo suo, purtroppo.
RispondiEliminaPrima di tutto, io non credo in questa Europa ma questo è un altro capitolo.
RispondiEliminaI nostri non hanno delegato nulla a nessuno.
Semplicemente, quando governavano i nostri c'erano altre priorità.
Renzi non può vantare nulla! I fatti lo smentiscono.
Ovunque, egli viene contestato.