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sabato 1 ottobre 2016

I quattro Cappellani "Immortali" - La storia di Fede, eroismo e sacrificio che ispirò una nazione-il video di Angelo Fazio



Cari amici ed amiche,

ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio che mi ha portato all'attenzione il suo video dedicato ai "quattro Cappellani "Immortali".

Angelo mi ha fornito anche il testo dell'articolo.
Lo debbo ringraziare doppiamente.
Questo è il suo articolo:

"Ci sono storie talmente cariche di valori e significati da essere in grado di ispirare in noi gli ideali più nobili che possano esistere, come quella su cui ho deciso di incentrare il mio tredicesimo video. Quella che mi sono proposto di omaggiare stavolta è una grandiosa testimonianza di solidarietà e altruismo resa da quattro ministri di culto americani di differenti confessioni religiose in una drammatica occasione ormai più di settant'anni fa, nel periodo della seconda guerra mondiale.
I protagonisti di questa vicenda furono più nello specifico un cappellano ebreo, il rabbino Alexander Goode, uno cattolico, Padre John Washington, e due protestanti, il pastore metodista George Fox e il pastore della Dutch Reformed Church, Clark Poling.
Quest’ultima è la denominazione evangelica-calvinista legata storicamente all’immigrazione olandese in America.
Il 23 febbraio 1943, i quattro ministri religiosi erano imbarcati sulla nave SS Dorchester, una unità della marina degli Stati Uniti (ex mercantile requisito dalle autorità militari e convertito ad uso bellico) che quel giorno partì da una base navale in Groenlandia, come componente di un più ampio convoglio, per un’importante missione di trasporto truppe e di materiale bellico da destinare al fronte europeo.
Nelle prime ore del mattino, la Dorchester venne silurata da un U-Boot, un sottomarino tedesco. Del resto quelli erano gli anni in cui i tedeschi stavano seminando il terrore nell’Atlantico.
L’equipaggio, al momento dell’impatto, cadde nel caos totale, ma i quattro cappellani, con condotta encomiabile, mantennero la calma e si adoperarono per aiutare quei loro commilitoni che avevano qualche speranza di farcela e per dare i conforti spirituali a chi invece era stato colpito mortalmente. Erano molto poche le possibilità di sopravvivenza nelle gelide acque della Groenlandia.
Ad un certo punto, i quattro decisero di fare di più: sacrificare le loro vite in favore di quella di altri uomini dell’equipaggio. Restarono a bordo e donarono ad altri i loro giubbotti di salvataggio.
Ma la scena più struggente e significativa fu al momento dell’affondamento della Dorchester, quando i tenenti Goode, Fox, Poling e Washington si tenevano per mano sul ponte della nave e pregavano congiuntamente.
Inutile dire che da allora il popolo americano coltiva con grande emozione la memoria di questi quattro eroici cappellani (a cui fu presto attribuito l’appellativo di “immortali”), le cui gesta sono parte integrante della memoria collettiva della Nazione americana.
Fra le mille cose a loro dedicate abbiamo una suggestiva vetrata della National Cathedral di Washington (appartenente alla Chiesa Episcopale, il ramo anglicano d’America) o la “Cappella dei Quattro Cappellani” di Philadelphia, costruita nel 1951, la cui vocazione è quella di promuovere il dialogo interreligioso ospitando eventi di vario tipo.
Inoltre, nel 1988, il Congresso stabilì il 23 febbraio come “Il giorno dei quattro cappellani”: una celebrazione interreligiosa a cui aderiscono tutte le Chiese cristiane e la comunità ebraica, e in cui si enfatizza molto l’aspetto degli onori militari.
Infatti, per gli americani, parlare dei quattro cappellani, è molto più che evocare eroismo militare: il popolo americano ha valorizzato questa storia come la vicenda-simbolo della collaborazione nel Bene fra uomini di diverse religioni.
E’ mio parere che, coerentemente con le complessità di un epoca come la nostra, in cui vari uomini e organizzazioni promuovono odio e divisione, tale messaggio meriterebbe certamente di essere recepito e valorizzato anche al fuori dai confini di quel paese
".



Non si può non essere d'accordo con queste parole.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa immagine presa dalla pagina Facebook di Fratelli d'Italia.