come riporta "Il Giornale", il premier Matteo Renzi sta facendo di tutto per fare vincere "sì".
Ora, Renzi punta agli italiani all'estero, i quali rappresentano un bacino elettorale importante.
Che per il governo la caccia ai voti "esteri" sia una partita importante, non c'è alcun dubbio. I residenti all'estero ufficiali, cioè iscritti all'Aire, sono 4 milioni e all'ultimo referendum hanno votato in 780 mila. Ma si stima che per il referendum costituzionale si possa arrivare a un milione di voti. Un pacchetto che potrebbe fare la differenza. E tra l'altro il voto a distanza sarà espresso in anticipo di una ventina di giorni rispetto alla data del 4 dicembre, quando si apriranno le urne sul suolo patrio, e può partecipare solo chi si è registrato in anticipo. Ecco perché da settimane i big del Partito Democratico stanno andando in tournée presso le comunità italiane più numerose. Maria Elena Boschi ha trascorso cinque giorni in America Latina, provocando le proteste dei Cinque Stelle secondo cui, dietro la facciata degli incontri istituzionali, il ministro per le Riforme si è spesa in comizi tra i connazionali di Argentina, Uruguay, Brasile. Proprio come sta facendo un altro renzianissimo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi che, come riporta il sito web Linkiesta, ha tenuto una serie di incontri nel Regno Unito, il cui scopo vero è piuttosto evidente, visto che a Londra, dopo un incontro con il sindaco Sadiq Khan, ha "concluso la sua missione con un incontro con studenti e comunità italiana al Kings College per parlare del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre".
Ora, qui torno al precedente articolo.
Termino con l' "appunto" al centrodestra, il quale non dovrebbe "delegare" troppo la campagna per il "no" a Marco Travaglio, al Movimento 5 Stelle, a Sinistra Italiana o a Massimo D'Alema (che sono altro rispetto al centrodestra e che hanno altri obiettivi) e non dovrebbe agire solo sull'onda dell'anti-renzismo.Ora, torno dove ho iniziato.
Ho iniziato dicendo che il "sì" sarebbe in rimonta.
Il motivo è dovuto al fatto che il centrodestra non si stia esponendo tanto per il "no", "delegando" di fatto la campagna per il "no" al Movimento 5 Stelle, a Marco Travaglio, a Massimo D'Alema, e a Sinistra Italiana.
Questo non va bene e sta favorendo il "sì" nel trend.
Renzi ed i suoi stanno facendo una campagna martellante per il "sì".
Da "no" si sente la voce solo di chi non vuole proporre un'alternativa di riforma ma di chi agisce per ripicca personale o per mantenere lo status quo.
Ora, il Movimento 5 Stelle protesta contro i big del Partito Democratico vadano all'estero.
Perché anche il centrodestra unitariamente non lo fa?
Il centrodestra dovrebbe picchiare duro su questo tema ma non dovrebbe emulare il Movimento 5 Stelle nell'attaccare solo ed esclusivamente con l'anti-renzismo.
Il centrodestra, invece, dovrebbe attaccare Renzi e nel contempo formulare una proposta di riforma basata sui cardini di un vero presidenzialismo, del federalismo e di un vero superamento del bicameralismo paritario, cose che ha sempre propugnato.
Il centrodestra dovrebbe scendere in piazza e cominciare a picchiare duro contro questa riforma.
Cordiali saluti.
Il centrodestra, invece, dovrebbe attaccare Renzi e nel contempo formulare una proposta di riforma basata sui cardini di un vero presidenzialismo, del federalismo e di un vero superamento del bicameralismo paritario, cose che ha sempre propugnato.
Il centrodestra dovrebbe scendere in piazza e cominciare a picchiare duro contro questa riforma.
Cordiali saluti.
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