su "Il Giornale" vi è un'intervista fatta ad Alessandro Franzi riguardo alla caduta del governo presieduto da Silvio Berlusconi nel 2011.
Dell'intervista riporto questo passaggio:
"Sì, è evidente che a luglio era già tutto pronto, quando lo spread era relativamente tranquillo. La caduta di Berlusconi è stata pilotata. Che poi questo abbia fatto bene all'Italia, può darsi".
Chi ha voluto la caduta di Berlusconi? L'allora ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha scritto di un "dolce colpo di Stato" ispirato da interessi economici e finanziari.
"Non so che cosa intenda Tremonti, ma penso che non sia stata l'economia bensì la politica a estromettere Berlusconi. L'establishment europeo non lo tollerava e hanno trovato l'attimo giusto per farlo fuori. Vede, l'establishment europeo è un gruppo di persone che hanno certe idee, certi gusti, certe frequentazioni comuni e anche un certo condiviso stile di comunicazione interpersonale: Berlusconi, è facile immaginare perché, era un corpo estraneo, non era uno con cui si potesse dialogare secondo le regole comuni di quell'establishment. Ricordiamo i risolini di Merkel e Sarkozy, appunto. Devo fare però una premessa."
Dica...
"Personalmente allora, non lo nego, ero montiano. Scrissi su la Stampa vari articoli speranzosi. Tre mesi dopo però avevo già cambiato idea".
Perché?
"Proprio studiando l'andamento degli spread mi accorsi che la loro principale fonte di aumento non era il deficit ma erano le prospettive di crescita del Paese. I mercati allora avevano paura dei Paesi che non crescevano, come l'Italia. Poi però Monti fece subito una manovra recessiva e vidi che la sua linea era in continuità con la solita linea della sinistra di aumentare le tasse in maniera permanente. Nel 1992, per dire, Amato fece innanzitutto una tantum. Monti nel 2011 invece decise una manovra permanente sull'Imu, che secondo i miei calcoli ha avuto un effetto molto ampio sul valore del patrimonio immobiliare italiano: dall'inizio della crisi si è svalutato di 2mila miliardi, anche (benché non solo) per effetto della tassa sulla casa. Questo ci costerà alla fine una riduzione permanente dei consumi dell'ordine di 20 miliardi l'anno, più o meno l'impatto di una manovra finanziaria. Perché la gente ha avuto, e ha, paura di consumare e di investire".
Ergo, all'estabilshment europeo un'Italia troppo autonoma e forte non piaceva e tuttora non piace.
Così, fu fatta una propaganda usando il ricatto dello spread e facendo una vera operazione di terrorismo psicologico.
Guarda caso, questo stesso estabilishment è quello che oggi appoggia le riforme costituzionali dell'attuale premier Matteo Renzi.
Guarda caso, anche oggi si usa l'arma della paura dei mercati per fare vincere il "sì" al referendum.
Speriamo che gli italiani tirino fuori gli attributi.
Cordiali saluti.
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