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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 3 marzo 2016

La storia del panino




Cari amici ed amiche,

Il video qui sopra mostra una puntata di "Masterchef Italia 4", stagione che è stata vinta da Stefano Callegaro.
Per la cronaca,  pressure test che si vede in quella puntata del talent show è stato perso dal grande Paolo Armando, il catechista di Cuneo. E' stato uno dei concorrenti preferiti.
Si parla tanto della storia di piatti di tradizione molto noti ma anche il comune panino ha la sua storia.
Quando vedono due fette di pane con dentro dei salumi o della carne, magari anche con del formaggio,  delle verdure e delle salse, molti pensano che questa pietanza sia qualcosa di recente, magari legata al fast food americano.

La realtà è molto diversa.
La storia, però, non è precisa.
Pare che esso sia nato nell'Antica Roma, con le legioni romane, le quali per avere del cibo "pratico per essere portato nei lunghi spostamenti", portavano con sé del pane e del companatico, qualcosa da metterci dentro.
Infatti, il panino è sinonimo di "praticità".
Oltre ad essere stato un grande artista e scienziato, Leonardo Da Vinci (1452-1519) fu anche un amante della cucina, tanto da disegnare bozzetti di arnesi da cucina nel suo "Codex Romanoff".
Gli studiosi di Leonardo Da Vinci sono divisi circa l'autenticità del suddetto codice; fatto sta, comunque, che in questo divertente e insolito excursus gastronomico compiuto dall'erudito trova posto anche un antesignano di quello che, qualche secolo più tardi, diventerà noto come "tramezzino". Leonardo si chiese: “Pensavo di prendere una fetta di pane e metterla fra due pezzi di carne: ma come posso chiamare questo piatto?”,
La risposta all'interrogativo leonardesco la darà circa due secoli più tardi un conte inglese, il quale lascerà una traccia indelebile nella storia della cultura del panino.
Sto parlando di John Montagu,IV Conte di Sandwich (1718-1792).
Egli fu un giocatore incallito.
Poiché egli non voleva nemmeno pranzare, pur di continuare a giocare, escogitò uno stratagemma con cui mangiare.
Si fece mandare della carne tra due fette di pane.
Nacque così il Sandwich.
Quindi, intorno al panino vi è una storia.
Vi sono tanti panini, di tanti gusti diversi.
Questi sono i miei preferiti:
  • Panino con il cotechino. Si un panino formato "michetta" o "pane mantovanine". Lo si apre con un coltello e si mettono al suo interno una o due fette di cotechino appena tirato fuori dalla pentola.  Un ottimo panino con il cotechino lo sanno fare gli amici del Comitato Manifestazioni Roncoferraro. 
  • Panino con la salsiccia abruzzese, pomodori e pecorino abruzzese fresco. E' un po' un omaggio alla terra di mio padre. Si prende un panino formato "francesino", lo si apre con un coltello e si tostano le due metà. Si prende una salsiccia abruzzese, la si apre a salamella e la si cuoce sulla piastra o sulla griglia. Sulla salsiccia, si mette una fetta di formaggio pecorino abruzzese non troppo stagionato. Anzi, più il formaggio è fresco e meglio è. A parte si prende mezzo pomodoro, lo si fa a pezzettini e lo si condisce con un po' di olio d'oliva e di sale. Si farcisce il panino con la salsiccia (che ha sopra il formaggio pecorino fuso) ed i pezzi di pomodori.
  • Panino con la salsiccia siciliana, provola, capperi e pomodori. E' un omaggio alla Sicilia, la terra di mia madre, a cui sono molto affezionato. Io mi sento un po' siciliano. Anzi, una parte di me è siciliana. Il procedimento è simile a quello del panino con la salsiccia abruzzese ma il pane che si usa è il "Mafalda", che io adoro, ed i pomodori vengono cotti al forno con un po' di aglio, un po' di cipolla, sale ed olio d'oliva, rigorosamente siciliano. Si prende un panino "Mafalda", lo si apre con un coltello e lo si tosta nelle parti tagliate. Si prende una salsiccia siciliana con il finocchio selvatico, la si apre a salamella e la si cuoce sulla piastra. Sopra la salsiccia si fa fondere una bella fetta di provola non troppo stagionata.  Si mettono dei pomodori tagliati ed i capperi (che prima debbono essere sciacquati bene, per liberarli del sale) su una una placca da forno e li si condiscono con olio d'oliva, sale (mi raccomando, poco, perché la salsiccia ed i capperi sono già salati), uno spicchio d'aglio schiacciato (che non metterete nel panino) e qualche fettina di cipolla. Il forno non deve essere troppo forte. Basta, infatti, fare appassire i pomodori e la cipolla. Quando tutto è cotto, si farcisce il panino con la salsiccia, la provola fusa ed i pomodori, i capperi e la cipolla. 
Comunque, anche dietro un panino vi è la cultura.
Per saperne di più, consultate il sito "Informa Cibo"
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".