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sabato 26 marzo 2016

La legge "anti-moschee" resta in piedi!

Cari amici ed amiche,

come riporta "Il Giornale", la legge ritenuta "anti-moschee" della Regione Lombardia resta in piedi, nonostante la Corte Costituzionale.
Chi ha dato per morta quella legge dovrà ricredersi.
Non solo perché il Pirellone conferma, con il governatore Roberto Maroni in testa, ha tutta l'intenzione di varare un nuovo provvedimento che regoli l'apertura dei luoghi di culto. Ma anche perché la legge numero 2 del 2015 non è stata affatto smantellata dai giudici costituzionali. Dopo il verdetto della Corte costituzionale restano in piedi molte dei paletti introdotti. E' vero che è stata considerata "discriminatoria" la previsione di una commissione regionale che era stata pensata per intervenire eventualmente - con funzioni consultive dei Comuni - nei casi di confessioni religiose che non abbiano intese con lo Stato. Cassate anche le previsioni che riguardano le forze dell'ordine, che non possono essere coinvolte da una previsione normativa della Regione, che non ha sul tema competenze legislative. Tutte le altre previsioni restano in piedi. Valide. Per il Pirellone la partita si è chiusa 5 a 2.Il presidente della Regione Maroni tira dritto: "Le eccezioni di incostituzionalità sollevate dalla Corte Costituzionale che ha bocciato la cosiddetta legge anti-moschee della Lombardia - ha detto - sono superabili". "Ho letto le motivazioni della Corte Costituzionale - ha spiegato il governatore - Le eccezioni di incostituzionalità mi paiono superabili e (soprattutto) la sentenza mantiene solido l'impianto su cui si fonda la nostra normativa". "Ci mettiamo subito al lavoro per predisporre il testo di una nuova legge regionale - ha aggiunto - che, tenendo conto delle censure della Consulta, confermi i principi fondamentali contenuti nella precedente legge, in primo luogo precise previsioni urbanistiche e la possibilità di indire referendum comunali sulla nascita di nuovi luoghi di culto".
Come se fosse stato una novità, la legge regionale era stata molto contestata dalla sinistra.
Ora, tenendo conto di quello che sta accadendo in Belgio e non solo, una regolamentazione delle moschee va fatta.
Bisogna che per esempio, si sappia di chi finanzia le moschee e di come sono stati formati i loro imam.
Inoltre, bisogna imporre agli imam di celebrare le loro funzioni in italiano.
Se un imam non si comporta bene, per esempio predicando odio,  deve essere espulso.
A fronte di quello che sta accadendo, servono delle regole.
Cordiali saluti. 

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