E' il fallimento dell'integrazione

Cari amici ed amiche,

come riporta un articolo scritto su "Panorama" da Stefano Parsi,  docente di Relazioni internazionali dell'Università Cattolica di Milano, il terrorismo islamico che ha fatto le stragi in Francia e Belgio è stato frutto del fallimento delle politiche di integrazione.
Ora, a fare quegli attentati non sono stati terroristi provenienti da Paesi islamici ma terroristi nati e cresciuti in Paesi europei.
Essi sono figli o nipoti di immigrati nati e cresciuti in Paesi europei.
Se i terroristi ed i loro fiancheggiatori appartengono a seconde e terze generazioni, che cosa dovrebbe impedire che le future seconde e terze generazioni dei nostri attuali rifugiati non percorrano un analogo percorso di radicalizzazione?
Questa è una domanda che noi occidentali ci poniamo e che è posta anche nel succitato articolo.
Ora, a mio modesto parere, questa radicalizzazione è sicuramente dovuta al fatto che questi figli e nipoti di immigrati rifiutino il modello europeo, un modello che (in nome del relativismo) ha perso la sua identità culturale.
In secondo luogo, oggi vi è una gravante: la crisi.
Questa Europa è in crisi economica e morale.
La voglia di identità e la voglia di riscatto economico sono le due "molle" che spingono molti figli e nipoti di immigrati a fare i terroristi.
Questo è un po' il sentire di certi buonisti.
Tuttavia, di giorno in giorno, noi scopriamo che quello della crisi è un movente sempre meno credibile.
Infatti, noi scopriamo che i terroristi sono persone che stanno bene economicamente.
Il nostro modello di integrazione è fallito.
Cordiali saluti.