prendo spunto da un libricino sulla cattedrale di Bressanone che mi era stato regalato da mio fratello e da mia cognata.
Quando si pensa al protestantesimo si pensa in particolare alla Germania, all'Olanda, ai Paesi scandinavi, alla Svizzera e all'Inghilterra.
Ora, il protestantesimo arrivò anche qui in Italia.
Sto parlando di quello che accadde nel Trentino-Alto Adige del secolo XVI.
L'epicentro fu proprio l'Alto Adige, precisamente la Diocesi di Bressanone.
Durante l'episcopato del vescovo Christoph von Schrofenstein (1509-1521) la Riforma protestante.
Essa fu proclamata da emissari germanici.
Nel 1525, durante l'episcopato vescovo Giorgio d'Austria (1525-1539) si diffuse una guerra dei contadini simile a quella che ci fu in Germania.
Furono distrutti monasteri e chiese.
Il re d'Austria (che nel 1556 divenne imperatore del Sacro Romano Impero) Ferdinando I d'Asburgo (1503-1564) promise che avrebbe riportato la pace e soppresso la rivolta.
La Dieta proclamata ad Innsbruck venne mantenuta e i contadini vennero costretti ad accettare le nuove norme stabilite.
La tranquillità venne mantenuta anche dopo che la promessa fu rotta nel 1532.
Tuttavia, re Ferdinando I e suo figlio, l'arciduca Ferdinando II (1578-1637) dovettero vedersela con gli anabattisti che stavano diffondendo la loro religione in Austria, in Tirolo (di cui l'Alto Adige era parte) e persino in Trentino.
Essi iniziarono a prendere delle misure severe e favorirono l'ingresso in Alto Adige di frati cappuccini, serviti e gesuiti, per l'istruzione dei giovani.
Episcopati come quelli dei cardinali Andrea d'Austria (1578-1591) e Christoph Andreas von Spaur (1601-1613) si distinsero per le attività di formazione e di assistenza ai poveri, impedendo così alla Riforma protestante di arrivare qui in Italia dall'Alto Adige.
Cordiali saluti.
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