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sabato 12 marzo 2016

Due territori italiani perduti: la Corsica e Malta

Cari amici ed amiche,

sul blog "Ribellione Nazionale", ho parlato della Regione italiana.
Spesso e volentieri si parla di "Regione italiana".
La Regione italiana è una regione geografica dell'Europa meridionale delimitata a nord dalle Alpi.
Situata a tra la Penisola balcanica e quella iberica, essa si affaccia sul Mare Mediterraneo.
La Regione italiana non coincide con lo Stato italiano.
Il territorio della Regione Italiana è assai più esteso rispetto a quello dello Stato.
Oltre alla Repubblica di San Marino e a Città del Vaticano, la Regione Italiana comprende anche la zona di Nizza e del Principato di Monaco, Monginevro, il Colle del Moncenisio, il Canton Ticino, parte del Cantone Grigioni, la Venezia Giulia l'Istria, l'Isola di Pelagosa, Malta e (ultima ma non meno importante) la Corsica.
Ora, vi parlo di due territori che sarebbero stati dello Stato italiano, se non si fossero prese decisioni discutibili.
Il primo è la Corsica.
Fino al Trattato di Versailles che ci fu nel 1768, la Corsica ebbe una storia comune con il resto d'Italia.
Il trattato di Versailles fu stipulato il 15 maggio 1768 a Versailles tra la Repubblica di Genova e la Francia, firmato dal plenipotenziario genovese, Agostino Paolo Domenico Sorba, e dal ministro francese, il duca Étienne François de Choiseul. In base al trattato la Repubblica di Genova offrì la Corsica come garanzia per i debiti contratti (pari a circa due milioni di lire genovesi) verso il re di Francia Luigi XV, che aveva inviato proprie truppe sull'isola a sostegno di Genova contro i Còrsi in rivolta.
In pratica, la Repubblica di Genova aveva deciso di vendere la Corsica alla Francia, anziché cercare un dialogo con i Còrsi ed impedirne la loro rivolta.
Da qui iniziò un calvario per i Còrsi, un popolo a tutti gli effetti italiano.
I Còrsi non accettarono di diventare francesi ma nel 1769, essi furono sconfitti dai Francesi a Ponte Nuovo.
Con il governo francese, sia nell'Ancien Regime sia nel periodo rivoluzionario, fece di tutto per costringere i Còrsi a diventare francesi.
Le peggiorarono con la decolonizzazione del Nord Africa, negli anni '50 del secolo scorso.
Molti francesi che lasciarono Paesi come l'Algeria andarono a stabilirsi in Corsica, ove cambiarono la composizione demografica.
Eppure, i Còrsi (quelli veri) non si sentono francesi.
Essi parlano un dialetto toscano con alcune cadenze che ricordano il siciliano.
Per esempio, nella Corsica del sud il passato remoto coniugato in prima persona singolare del verbo "avere" si dice "abbi".
In siciliano, si dice "appi".
Ogni tanto, per questa affinità con il siciliano, uso questo dialetto nelle mie poesie, anche se sempre più di rado.

I Còrsi sopportano male il fatto di fare parte della Francia e questo in passato portò ad attentati.
Un altro territorio italiano andato perduto è Malta.
Anche Malta ebbe una storia comune con l'Italia fino al 1814.
Nel 1814, essa entrò nell'Impero Coloniale Britannico.
Malta cercò di aggregarsi all'Italia.
Prima che ci fosse il "Patto d'Acciaio" con la Germania nazista, che ci fu nel 1939, Benito Mussolini ebbe un dialogo con il Primo Ministro inglese Winston Churchill, il quale gli propose Malta in cambio dell'alleanza tra Italia e Gran Bretagna contro Hitler.
Se Mussolini avesse accettato, l'Italia avrebbe avuto Malta.
Così, per scelte discutibili, l'Italia non ha due territori che le spetterebbero.
Cordiali saluti.




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Ringrazio un caro amico di questa foto.