leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Cagliari, bimbi travestiti da bimbe (con l'appoggio della Regione)".
E' accaduto in una scuola di Cagliari.
Nel capoluogo sardo parte domani una tre giorni di "cultura lesbica" con tanto di laboratorio di travestimenti per bimbi dai 4 agli 8 anni: i piccoli vengono spinti a scambiarsi i vestiti per "superare gli stereotipi di genere".
Questo non è accettabile.
Si vuole a tutti i costi imporre il concetto secondo cui tra maschio e femmina non ci sono differenze, quando la realtà dice il contrario.
Maschio e femmina sono diversi e complementari.
L'uomo senza la donna è incompleto e la donna senza l'uomo è incompleta.
Questo lo dice la natura.
Attraverso la scuola si vuole sradicare il concetto di famiglia.
Lo esprimo senza avere nulla contro gli omosessuali che (per carità di Dio) sono liberi di stare insieme.
Alle coppie di fatto (omo ed eterosessuali) si possono dare alcuni diritti (come i diritti ereditari e quelli di mutua assistenza) ma esse non possono essere equiparate alle famiglie, che si formano dalle unioni tra uomini e donne.
Ergo, un uomo ed una donna sposati sono una famiglia.
La cosa ancora più grave è il fatto che la Regione Sardegna abbia appoggiato quel progetto (che io reputo assurdo) nella scuola.
Cordiali saluti.
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