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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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mercoledì 2 marzo 2016

Anche San Gennaro finisce nella bufera!

Cari amici ed amiche,

come riporta "Il Giornale", San Gennaro è finito nella bufera.
Il santo partenopeo è finito nella polemica.
L'"operazione San Gennaro" sta coinvolgendo l'intera città, a partire dal sindaco.
Tutti si stanno mettendo contro il decreto del ministro Angelino Alfano che, stravolgendo cinque secoli di storia, ha deciso di sottomettere la Deputazione della Real Cappella del Tesoro al controllo della Curia partenopea.
La Deputazione è un organismo laico nato nel XVI secolo nel quale siedono i rappresentanti del popolo e i discendenti delle famiglie nobili che, a quell'epoca, assunsero l'impegno di costruire il luogo di culto dedicato al Patrono che aveva fermato la pestilenza e arrestato la spaventosa eruzione del Vesuvio.
Nel tempo, pure i Papi si son dovuti arrendere alla volontà del "Consiglio dei Dodici" col riconoscimento di piena autonomia e indipendenza anche per quel che riguarda il miracolo del sangue che si scioglie. La preziosa ampolla di liquido rosso la custodiscono i deputati, non i preti. Ed è il primo cittadino, presidente di diritto della Deputazione, a invitare il cardinale a entrare nella Cappella aspettandolo sulla soglia, in occasione della ricorrenza del prodigio. Non viceversa.Una barocca e contestatissima interpretazione del Viminale rischia però di interrompere la tradizione e di sovvertire quel che fu deciso nel 1527, davanti al "notar Vincenzo De Bossis" con "pubblico istrumento rogato". Secondo i burocrati romani, infatti, la gestione della Real Cappella di San Gennaro rientrerebbe a pieno titolo nella categoria delle cosiddette Fabbricerie. Vale a dire Enti che si occupano di custodire i beni dei siti religiosi e sacri, come accade con la Basilica di San Pietro e con quella di Sant'Antonio di Padova. Se passasse la riforma, la Curia partenopea dovrebbe nominare un terzo dei rappresentanti nella Deputazione ed esprimere gradimento per gli altri. Si tratterebbe di un commissariamento in piena regola che ne minerebbe la libertà.La mossa di Alfano non è stata accolta con favore tra i credenti, e non c'è da stupirsi. Secondo i più critici, sarebbe stata suggerita addirittura dal cardinale Crescenzio Sepe per allargare la sua influenza su uno dei simboli più conosciuti della religiosità popolare, incrementare il prestigio "politico" della sua Diocesi e impossessarsi delle reliquie del Martire.
Ora, mi sorge questa domanda: non è che, con la sponda della Curia,  il governo di Matteo Renzi voglia mettere le mani anche su San Gennaro, dopo averle messe sulla RAI e su altri organi dello Stato?
Alfano fa quello che dice Renzi.
A pensare male si fa peccato ma ci si azzecca!
I santi dovrebbero essere lasciati stare. 
Cordiali saluti.

2 commenti:

  1. Ma cosa c'entra il governo italiano con i suoi Ministri con le faccende che riguardano la Chiesa? Sono questioni privatissime, che conosce chiunque abbia un minimo di conoscenza con la devozione che hanno i napoletani per il Santo: questi come vedono che ci sono ricchezze già pensano al modo per appropriarsene? Dopo San Gennaro penseranno a Pompei, Padova, Loreto e così via?

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  2. Però, sulle unioni civili il governo è laicista!

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