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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 30 luglio 2015

Solidarietà a Magdi Cristiano Allam

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo pubblicato sulla sua pagina di Facebook da Magdi Cristiano Allam:


La guerra degli islamici (e dei giudici) per impedirmi di scrivere e parlare contro l'islam

Buongiorno amici. "Jihad by Court". La guerra santa islamica tramite i tribunali. Da circa 15 anni sono vittima della persecuzione giudiziaria da parte degli estremisti islamici taglialingue, coloro che ti condannano se dici, scrivi o fai qualcosa che urta la loro suscettibilità, che si scontra con la loro strategia di islamizzazione subdola, strisciante e inarrestabile dell'Italia e dell'Europa.

Investono un fiume di denaro per zittirmi. Mobilitano avvocati nostrani che spulciano ogni minima sfumatura di tutti i miei interventi pubblici, andando a ritroso nel tempo fino a quando non subentra la prescrizione. La loro missione è costringermi a non scrivere, a non parlare, a non partecipare ad iniziative che denunciano l'islam, il terrorismo, le moschee.

Il loro obiettivo immediato è accreditare in Italia il reato penale di islamofobia, ovvero il divieto assoluto di criticare Allah, Maometto, il Corano. Sono stato il primo giornalista in Italia a subire una denuncia da parte dell'avvocato degli islamici e un procedimento disciplinare per islamofobia da parte dell'Ordine nazionale dei giornalisti. Ma grazie alla mobilitazione del Giornale e degli spiriti liberi della nostra stampa sono stati sconfitti. Il loro obiettivo strategico è sottometterci all'islam e alla sharia, la legge coranica.

Io rappresento l'ostacolo più arduo, perché sono quello che più di altri conosce dall'interno l'islam, essendo stato musulmano per 56 anni, mentre ora sono un nemico da eliminare in quanto apostata e traditore.

L'arma prediletta è il denaro: ti denunciano civilmente per farti pagare più denaro possibile fino a costringerti alla resa, mettendoti con le spalle al muro: o il divieto assoluto di criticare l'islam o la perdita di un livello accettabile di sopravvivenza. Nel corso di 15 anni sono stato costretto a sborsare decine di migliaia di euro agli islamici per cause perse talvolta in contumacia. Sono talmente tante le denunce che in due casi sono stato condannato senza aver seguito il processo. Mentre quando sono loro a perdere le cause, i soldi non si vedono perché si scopre regolarmente che chi dovrebbe pagare si trova all'estero. È successo nuovamente ora. Altre decine di migliaia di euro da sborsare in un momento in cui vado avanti con le collaborazioni del Giornale e le percentuali sulla vendita dei libri. Vorrebbero impormi il bavaglio per affermare la vittoria del terrorismo dei taglia-lingue.

Ho fondato l'Associazione "Amici di Magdi Cristiano Allam" per essere aiutato a vincere la battaglia contro il terrorismo islamico. Se volete dare un contributo per sostenere tutti coloro che in Italia, in Europa e altrove nel mondo si battono per difendere e far trionfare l'unica civiltà che esalta la vita, la dignità e la libertà, potrete farlo facendo una donazione tramite bonifico bancario. Andiamo avanti. Insieme ce la faremo!

Associazione "Amici di Magdi Cristiano Allam"
IBAN (dall'Italia)
IT 73 Q 08778 73060 000003331381

BIC (dall'estero)
ICRAITRRLMO



Segue l'articolo pubblicato questa mattina dal Giornale, di cui ringrazio immensamente il direttore Alessandro Sallusti.

http://www.ilgiornale.it/…/giudici-e-islamici-hanno-rovinat…

Giudici e islamici hanno rovinato Magdi: “Mi vogliono muto”
di Anna Maria Greco - Mercoledì 29/07/2015

La guerra santa islamica si fa anche tramite i tribunali, parola di Magdi Cristiano Allam. Lui la chiama «Jihad by Court», come dicono negli Stati Uniti.
In questi giorni ha subito l'ennesima condanna per diffamazione nella trasmissione tv «Porta a porta» del presidente dell'Ucoi (Unione comunità islamiche d'Italia) Ezzedin Elzir e, pur essendo in primo grado, dovrà subito pagare ben 18 mila euro. Negli ultimi anni ne ha sborsati circa 70 mila per cause civili tutte di questo tipo, molti di più complessivamente da quando, 15 anni fa, è entrato nel mirino dei musulmani che attaccava duramente, attirandosi anche una condanna a morte di Hamas. «Sono vittima della persecuzione giudiziaria - dice - da parte degli estremisti islamici taglia-lingue, coloro che ti condannano se dici, scrivi o fai qualcosa che urta la loro suscettibilità, che si scontra con la loro strategia di islamizzazione subdola, strisciante e inarrestabile dell'Italia e dell'Europa».

Allam, giornalista e scrittore egiziano naturalizzato italiano, già inviato de La Repubblica , vicedirettore del Corriere della Sera, parlamentare europeo con l'Udc e ora editorialista de Il Giornale, ha abbandonato la fede musulmana dopo 56 anni per convertirsi nel 2008 al cattolicesimo, pur criticando poi aspramente la Chiesa per la sua «legittimazione dell'Islam come vera religione».

Da quando ha iniziato la sua «crociata» si è attirato pesanti minacce e un mare di denunce. «Prima - spiega - erano penali, ora solo civili. Per loro sono un nemico da eliminare in quanto apostata e traditore. L'arma prediletta è il denaro: ti denunciano per farti pagare più possibile fino a costringerti alla resa, mettendoti con le spalle al muro. Investono un fiume di denaro per zittirmi. Mobilitano avvocati nostrani che spulciano ogni minima sfumatura dei miei interventi pubblici, andando a ritroso nel tempo fino a quando non subentra la prescrizione». L'ultima causa persa ne ricalca tante altre, perchè Allam sostiene che l'Ucoii rappresenta in Italia i Fratelli Musulmani, come fa Hamas nei territori palestinesi. É per aver detto questo in tv, che è stato condannato ancora una volta. «L'ho fatto in modo argomentato - afferma -, riferendomi a posizioni assunte dall'Unione, comunicati stampa a favore di Hamas e contro Israele. Nessuna diffamazione, ma è stata interpretata come calunnia personale del presidente, lesione della sua onorabilità. Purtroppo in Italia certi magistrati anche di fronte a documenti che attestano la correlazione con i Fratelli musulmani condannano, mentre altri considerano le affermazioni libera espressione del pensiero».

Il fatto è che una volta, anche per lo stipendio di parlamentare, Allam riusciva a far fronte ai risarcimenti di decine di migliaia di euro per cause perse a volte in contumacia, ma ora i tempi sono cambiati e ha molte difficoltà in più. Così, ha fondato l'Associazione «Amici di Magdi Cristiano Allam», chiedendo aiuto finanziario non solo per lui ma per altri nelle stesse condizioni, che subiscono ciò che chiama il «ricatto del denaro». «Sono stato il primo giornalista in Italia - ricorda- a subire una denuncia dell'avvocato degli islamici e un procedimento disciplinare per islamofobia dall'Ordine nazionale dei giornalisti. Vorrebbero impormi il bavaglio, ma non ho intenzione di tacere».

http://www.ioamolitalia.it/…/la-guerra-degli-islamici-e-dei…


A Magdi Cristiano Allam do tutta la mia solidarietà umana e politica.
A questo punto, ci dicano se la nostra democrazia esiste ancora o è morta.
Ce lo dicano!
Magdi Cristiano Allam oggi è rovinato da una sentenza di tribunale secondo cui egli avrebbe diffamato l'UCOII, l'Unione delle Comunità Islamiche Italiane.
Ora, riguardo al rapporto tra l'UCOII ed Hamas, vi invito a leggere questo articolo del sito "Informazione Corretta" che è intitolato "UCOII: La filiale di Hamas in Italia 22/11/2012".
Una cosa che temo è che la nostra democrazia sia davvero in pericolo.
Se sono riusciti a rovinare un giornalista affermato come Magdi Cristiano Allam, chissà cosa potrebbero fare ad un blogger dilettante (e magari senza lavoro come me) che scrive sul suo blog una cosa simile a quanto scritta dal giornalista italo-egiziano ma che non ha le risorse finanziarie che egli aveva?
Cordiali saluti. 

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