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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 19 luglio 2015

Fotografia e copyright, due parole


Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Messaggero" che è intitolato "Facebook, per le foto profilo valgono i diritti d'autore: la sentenza del Tribunale di Roma".
L'articolo risale al 12 giugno scorso.
Avrei voluto commentarlo prima ma non ne ho avuto il tempo. L'ho trovato ora.
Il Tribunale di Roma dichiara che le foto pubblicate sui social-network non possono essere riprodotte da altri su altri siti, perché vige il diritto d'autore.
Ora, io ritengo giusta questa sentenza (con cui è stato condannato un ragazzo che aveva riprodotto delle foto pubblicate su Facebook da altri) ma penso anche un'altra cosa.
Quando si pubblica qualcosa sui social-network bisogna mettere in conto questi rischi.
Certo non è bello perché è come se una cosa propria venisse presa da altri.
A me è capitato che della gente abbia riprodotto contenuti da me pubblicati e non mi ha fatto piacere.
Purtroppo, quando si condivide qualcosa,  questo rischio c'è.
Magari c'è chi lo fa in buona fede.
Allora, che si deve fare?
Si deve denunciare ogni volta?
Se io dovessi stare qui a denunciare quelli che prendono qualcosa da me (senza chiedermelo) non mi basterebbero i soldi da dare agli avvocati.
Sono anche senza lavoro.
Tenendo conto anche del fatto che la giustizia sia molto lunga ad agire...il problema è bello grosso.
Oltretutto, è noto che l'Italia sia un Paese molto litigioso.
Lo conferma il fatto che essa il triste primato in fatto di cause in tribunale.
Si arriva a denunciare anche per cose da niente.
Forse, se si denunciasse meno e le denunce fossero fatte per cose serie, come i reati in cui c'è del male vero per le persone, la giustizia sarebbe un po' più celere.
Come in tutte le cose, serve buon senso.
Inoltre, io penso che ci siano cose ben più gravi di qualche foto "rubata".
Pensiamo al proliferare sui social-network di pagine in cui si inneggia all'antisemitismo, alla violenza, al terrorismo o alla blasfemia.
Molto spesso, io ho segnalato a chi di dovere pagine del genere e per questo vengo anche attaccato e minacciato.
Io penso che cose del genere siano ben più gravi di qualche foto "presa".
A questo punto, dovremmo chiudere i social-network?
Non dovremmo più fare accedere nessuno in rete?
Secondo me, la legge dovrebbe focalizzarsi anche su questo e non solo sulle foto "rubate" o su altre cose che certamente vanno condannate ma che sono meno gravi.
Tra una truffa, un omicidio doloso ed un reato di mafia, io penso che siano più gravi il secondo ed il terzo rispetto al primo, che va comunque condannato.
Tra una persona che ruba un pollo perché ha fame ed una che ammazza un'altra persona per rapinarla, io condannerei la seconda.
Lo stesso dovrebbe valere anche per internet.
Le parole scritte in rete possono avere effetti, positivi o negativi.
Basti pensare all'ISIS che fa proseliti in rete.
Internet è un mare magnum in cui vi è di tutto.
Servono delle regole ma penso che ci siano situazioni che meritano di avere una priorità su altre.
Cordiali saluti.



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Ringrazio un caro amico di questa foto.