Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

giovedì 23 luglio 2015

C’ERA UNA VOLTA IL PUNTO INTERROGATIVO


Era molto grazioso e, come tutti i punti interrogativi, aveva l'aria molto intelligente.

Da un po' di tempo, però, girava per il paese sconsolato, amareggiato, deluso e depresso. Apparentemente, nessuno lo voleva più! Tutti ricorrevano, con sempre maggiore frequenza, al suo nemico acerrimo: il punto esclamativo! Tutti gridavano: «Avanti! Fermo! Muoviti! Togliti dai piedi!». Il "punto esclamativo" è tipico dei prepotenti, e oramai i prepotenti dominano il mondo. Anche per le strade e le vie cittadine, dove un tempo il "punto interrogativo" si sentiva un re, non c'era più nessuno che chiedeva: «Come stai?»; sostituito da: «Ehilà!». Non c'era più nessuno che fermava l'auto, abbassava il finestrino e chiedeva: «Per favore, vado bene per Perugia?». Ora, usavano tutti il "navigatore satellitare", che impartisce gli ordini con decisione: «Alla prima uscita, svoltare a destra!». Stanco di girovagare, si rifugiò in una famiglia. I bambini hanno sempre amato i punti interrogativi. Ma, anche là, trovò un padre e un figlio adolescente, che duellavano tutto il giorno, con i punti esclamativi...
«Non mi ascolti mai!».
«Non m'importa che cosa pensi! Qui comando io!».
«Basta! Me ne vado per sempre!».
Alla fine, il padre era spossato e deluso; il figlio mortificato e scoraggiato, quindi aggressivo. E soffrivano, perché non c'è niente di più lacerante, che essere vicini fisicamente e lontani spiritualmente. Il punto interrogativo si appostò sotto il lampadario, e alla prima occasione entrò in azione... Accigliato e con i pugni chiusi, il padre era pronto allo scontro, ma dalla sua bocca uscì un: «Che ne pensi?», che stupì anche lui. Il figlio tacque, sorpreso. «Davvero lo vuoi sapere, papà?». Il padre annuì. Parlarono. Alla fine, dissero quasi all'unisono: «Mi vuoi ancora bene?».
Il "punto interrogativo", felice, faceva le capriole sopra il lampadario! 


Bruno Ferrero


Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.