San Giacomo Maggiore Apostolo, santo patrono di Galati Mamertino, foto presa dal blog "La Corindone" |
Unni cun Calacte fu...
Ducezziu...accussì 'n Jalati...
pì lu lustrissimu...cà vosi...
cun lu populu cuntru lu ventu...
San Japicu lu Maggiuri vinni!
Ma quannu prucissiuni cchiù nun ci fici...
lu populu...pì fari accussì castìu...
iddu si 'nni fuìu...lu sò bastuni pigghiannu...
et su la strata dû Figghiu di Diu gridannu...
lu Nomu...pì di turnari cumannau lu parrinu...
et turnau...cun dû populu chistu gridu:
"Razia San Japicu!".
Italiano:
Ove con Calacte fu...
Ducezio...così in Galati...
per il lustrissimo...che volle...
con il popolo contro il vento...
San Giacomo il Maggiore venne!
Ma quando processione più non gli fece...
il popolo...per fare così castigo...
egli fuggì...il suo bastone pigliando...
e su la strada...del Figlio di Dio gridando...
il Nome...per del tornare comandò l'arciprete...
e tornò...con del popolo questo grido:
"Grazia San Giacomo!".
Questa poesia da me composta parla di San Giacomo Maggiore, uno degli apostoli di Gesù, che è santo patrono di Galati Mamertino, in Provincia di Messina.
Galati Mamertino è il paese di mia madre.
Oggi, a Galati Martino si festeggia San Giacomo Maggiore e qui a Roncoferraro inizia la "Festa dla Psina", l'ex-Sagra di San Giovanni e che auspico torni ad essere Sagra di San Giovanni.
Sulla statua di San Giacomo Maggiore Apostolo che è presente a Galati Mamertino esiste una leggenda.
Alcuni degli uomini più importanti del popolo di Galati Mamertino andarono a chiedere al signorotto locale (il lustrissimo) l'adozione di un santo patrono.
Questi acconsentì e scelse insieme a loro San Giacomo Maggiore.
Il signorotto ammonì il popolo.
Tra i vari trattamenti di rispetto che il popolo avrebbe dovuto riservare al santo vi era l'obbligo di portarlo in processione e l'esporlo quando soffiava il vento forte.
Quando arrivò, la statua fu portata in processione ed il popolo urlò: "Gridamu tutti: "Razia San Japicu!".
Le famiglie facevano battezzare i loro figli con il nome del santo e la statua di quest'ultimo veniva esposta quando soffiava il vento forte.
Purtroppo, con il tempo la devozione del popolo si affievolì e le processioni furono sempre meno sentite.
Un giorno, il sagrestano entrò in chiesa e non trovò più la statua del santo.
Il poveretto avvertì il parroco e anche lui fu sbigottito.
Una signora entrò in chiesa urlando e disse di avere visto la statua che...camminava da sola.
Il popolo inseguì la statua e la trovo che era animata e che camminava altera.
Il popolo pregava e gridava: "Razia San Japicu!".
Il santo non lo ascoltava.
Ad un certo punto, il parroco urlò: "Giacomo, in nome del Maestro Gesù Cristo, io ti ordino di tornare!".
Sentendo il nome di Gesù, la statua si fermò e non andò più via da Galati Mamertino.
I santi patroni vanno rispettati.
Cordiali saluti.
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