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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 19 luglio 2015

Cranmer e Mantova

Cari amici ed amiche,

non tutti sanno che uno dei protagonisti dello Scisma anglicano stette anche qui a Mantova.
Sto parlando di Thomas Cranmer, Arcivescovo di Canterbury (2 luglio 1489-21 marzo 1556).
Nato ad Aslockton, Cranmer fu professore di teologia al Jesus College di Cambridge ed arcidiacono di Taunton.
Nel 1510, egli ebbe una borsa di studio al Jesus College ma la perse per avere sposato la figlia di un oste, nonostante la sua posizione nel clero.
Venne secolarizzato.
Tuttavia, la moglie morì di parto e nel 1523, Cranmer riebbe gli ordini sacri.
Ben presto, però, per Cranmer ci fu un avanzamento di carriera.
Una piaga costrinse Cranmer a lasciare Cambridge per l'Essex. Egli venne a conoscenza della questione di Enrico VIII, che voleva divorziare dalla moglie, la regina Caterina d'Aragona. Il re e i suoi consiglieri trovarono in Cranmer un avvocato favorevole al divorzio che Enrico desiderava.
Cranmer sosteneva che l'unione tra re Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547) e Caterina d'Aragona (16 dicembre 1485-7 gennaio 1536) fosse peccaminosa ai sensi del libro del Levitico, per via del precedente matrimonio con il Principe del Galles Arturo, il fratello maggiore di re Enrico VIII, che morì prematuramente nel 1502.
Cranmer sostenne il caso come parte dell'ambasciata a Roma nel 1530, e nel 1532 divenne ambasciatore presso Sacro Romano Imperatore Carlo V. Cranmer venne inviato in Germania per saperne di più su il luteranesimo. Qui si imbatté in un circolo di luterani di Norimberga e conobbe il teologo Andreas Osiander.
Cranmer sposò la nipote di quest'ultimo, Margaret, nonostante egli fosse un prete cattolico.
Mentre era ambasciatore presso Carlo V, Cranmer si fermò anche a Mantova.
Era il 1532.
A Mantova si stava radicando il protestantesimo.
Nella città virgiliana c'erano già dei circoli umanistici che guardavano con una certa simpatia la Riforma.
Il sito della Chiesa evangelica valdese di Mantova riporta:

"Già nel 1530 circolavano a Mantova e provincia, con successo, libri che diffondevano le idee della Riforma protestante tedesca. Monaci predicatori quali il Locamo, Ghetti, Costantino da Carrara ma soprattutto Bernardino Ochino diffusero presso tutti gli strati della popolazione, perfino tra i nobili, l’Evangelo della Grazia che predicò per circa 40 anni in Mantova e provincia, nonostante che, dal 1567 in poi, si fosse scatenata l’Inquisizione. Benedetto Fontanini e Giulia Gonzaga, originari della provincia mantovana, anche se non ebbero un ruolo diretto nella infiltrazione protestante a Mantova, contribuirono a diffondere le idee riformate in tutto il territorio italiano e non solo: il primo con la pubblicazione del libretto “Il Beneficio di Cristo” e la seconda per il suo zelo nella fede che la portò ad essere il faro del movimento riformatore nel napoletano.".

Con ogni probabilità, anche Cranmer ebbe una parte attiva in questo.
Molto probabilmente, Cranmer fu in contatto con personaggi come Giulia Gonzaga (1513-1566), una nobildonna che sposò Vespasiano Colonna (1480-1528), attorno alla quale si riunivano circoli con protestanti.
Cito come esempio il nobile fiorentino Pietro Carnesecchi (1508-1567), il quale fu condannato a morte per avere aderito al luteranesimo, e Juan de Valdes (1505-1541).
Le cose per Cranmer cambiarono nel 1533.
Il 22 agosto 1532, l'Arcivescovo di Canterbury William Warham morì e Cranmer fu voluto da re Enrico VIII come nuovo arcivescovo e la nomina fu approvata da Papa Clemente VII (26 maggio 1478-25 settembre 1534).
Il resto della storia è noto a tutti.
Cordiali saluti.



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa immagine presa dalla pagina Facebook di Fratelli d'Italia.