queste sono le parole che Presidente della Comunità Ebraica di Roma, il dottor Riccardo Pacifici, ha rilasciato al quotidiano "La Stampa":
"Siamo sorpresi e delusi. Di tutto il Medio Oriente e l’Africa, Israele è l’unico stato in cui i cristiani crescono di numero e hanno la libertà religiosa, dal ’94 Betlemme è sotto il controllo dell’Autorità nazionale palestinese e la presenza cristiana si è ridotta dell’80%".
Così inizia l'intervista fatta al capo degli ebrei di Roma che ha rilasciato altre dichiarazione interessanti al giornalista Giacomo Galeazzi.
Alla domanda con cui Galeazzi chiede il motivo della delusione, il dottor Pacifici ha rilasciato questa dichiarazione:
"Abbiamo vissuto tutto questo e l’esortazione del Papa ad Abu Mazen “angelo di pace” come una beffarda ironia della sorte. Si affida a un angelo della morte la speranza di pace, mentre noi ebrei vogliamo veder sorgere uno stato palestinese non al posto di quello di Israele ma al suo fianco, assieme alla garanzia per ogni israeliano (ebreo e non) di poter vivere in sicurezza. Lo scorso giugno la storica preghiera ai Giardini Vaticani con Shimon Peres e Abu Mazen sembrava aver aperto un nuovo corso. Non è stato così".
Sono d'accordo con il dottor Pacifici.
Io temo che questo accordo scellerato con Abu Mazen possa fare male sia alla situazione in Medio Oriente, sia ai rapporti tra Israele e la Santa Sede e sia alla stessa Chiesa cattolica.
Forse, avendo fatto l'accordo con Abu Mazen, si è creduto di tutelare i cristiani in Terra Santa.
In realtà, si rischia solo di legittimare i terroristi.
Si rischia anche di annullare ciò che di buono aveva fatto San Giovanni Paolo II nel dialogo tra ebrei e noi cattolici.
Questo accordo con Abu Mazen è nefasto.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento