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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 17 maggio 2015

Questi benedetti progressisti...

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo scritto su "La Nuova Bussola Quotidiana" da Lorenzo Bertocchi e che è intitolato "Apostoli gay e Maddalena lesbo, deliri da vescovo".
L'articolo inizia così:

"«Non sappiamo se qualcuno dei discepoli era mariconcito (gay, NdA) o la Maddalena era una lesbica. Sembra di no perché molti sono passati tra le sue gambe». Un linguaggio che fa tristezza a doverlo riportare, ma anche questa è cronaca. Sono parole pronunciate dal Presidente della Commissione per la Vita della Chiesa cattolica colombiana, monsignor Juan Vicente Córdoba nel corso di un forum promosso dalla comunità Lgbt presso l'Università delle Ande.

Con un linguaggio a dir poco sorprendente il vescovo ha detto la sua sul tema dell'omosessualità. «Nessuna attrazione è male. Quando diciamo che un omosessuale è un peccatore, io direi che lo stesso si può dire, o non dire, di un eterosessuale. Io direi: i fratelli omosessuali quando si sposano hanno quello che noi chiamiamo fedeltà e formano i loro figli con amore». Un florilegio di espressioni che va ben oltre il tormentone papale del «chi sono io per giudicare» un gay, spesso banalmente estrapolato da un discorso più ampio pronunciato dal pontefice sul volo di ritorno dalla GMG di Rio. Ma monsignor Cordoba, oltre ad alcune affermazioni dal sapore tendente all'ovvio, tipo quella per cui «non importa se si è omosessuali o transessuali o vescovi, quello che importa è la dignità umana», dà altre indicazioni che puntano verso altri lidi. «Lasciamo scegliere ai bambini», ha detto parlando delle adozioni alle coppie gay, «non possiamo decidere per loro. Un bambino abbandonato per esempio, noi gli possiamo dare due papà o due mamme, dopo che hanno perso la loro mamma e il loro papà»"
.

Poveri noi!
Certamente, è giusto che gli omosessuali vadano rispettati in quanto persone.
Papa Francesco ha detto: "Chi sono io per giudicare gli omosessuali?".
Papa Francesco ha detto una cosa corretta e sacrosanta.
Ora, se è vero che l'omosessuale va rispettato è altrettanto vero che l'omosessualità è vista come un peccato.
La Bibbia lo dice ed essa è un punto di riferimento della Chiesa cattolica, insieme al Catechismo della Chiesa cattolica, il Codice di Diritto canonico ed i documenti dei Concili,
Io, per esempio, non sono omosessuale,
Mi piacciono le donne, come credo che piacciano a tanti altri uomini.
No peccherò certo di sodomia ma peccherò in altri modi.
Quindi, sono un peccatore anch'io.
Al peccato può porre rimedio la misericordia di Gesù Cristo (una misericordia che però deve essere cercata),  la misericordia di Colui che morì e risorse per riscattare noi.
A me sembra che monsignor Cordoba abbia dimenticato il fatto che l'omosessualità sia vista come un peccato.
Va benissimo non giudicare gli omosessuali.
Nessuno può giudicare nessuno.
Ripeto, io non sono omosessuale ma posso peccare in tanti altri modi.
Forse, posso essere anche più peccatore di un omosessuale.
Chi picchia un omosessuale commette una cosa stupida e grave.
Però, sembra che vescovo abbia dimenticato che il magistero della Chiesa prevede cose ben precise riguardo alla famiglia.
Di certo non prevede i matrimoni gay.
Questo non va bene.
Cordiali saluti.




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Ringrazio un caro amico di questa foto.