a seguito di alcuni fatti spiacevoli di inchini di fronte alle case di boss mafiosi delle statue della Madonna o dei Santi portati nelle processioni si è deciso di vietare queste ultime.
Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Franco Gratteri ha detto che questa misura servirà a battere la mafia.
Io non sono d'accordo e penso che questa misura sia un autogol.
Mi sorprende che a fare questa proposta sia stato proprio un uomo del sud come Gratteri.
Ora, qui al nord, molte processioni non si fanno più.
Basti pensare a quello che c'è qui a Roncoferraro (Mantova) ove non si porta più in processione la statua di San Giovanni Battista, che anzi è "confinata" in sagrestia e non si trova in chiesa.
Al centro e soprattutto al sud e nelle isole (come la Sicilia) queste cose sono ancora assai sentite.
A Galati Mamertino (in Provincia di Messina), avevo partecipato alla processione del Santo Patrono locale, San Giacomo Maggiore Apostolo.
La processione era durata cinque ore e c'era tantissima gente.
Le processioni del sud (come quelle della Sicilia) sono spettacolari e non sono solo un fatto un religioso ma anche culturale e fanno aggregazione tra la gente e molti sono anche i giovani che vi partecipano.
Io temo che lo stop alle processioni possa essere una scelta sbagliata.
La popolazione potrebbe vederla come un atto di ostilità verso le tradizioni popolari e la religiosità stessa del popolo.
Non penso che i palermitani possano bene il non potere portare in processione la statua di Santa Rosalia (la cui processione sarà tra due giorni) e che i catanesi possano essere contenti di non potere portare Sant'Agata in processione.
La mafia si combatte creando fiducia tra cittadini ed istituzioni, una fiducia che oggi non c'è.
Cordiali saluti.
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