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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 18 settembre 2014

Gli immigrati? Non possono essere paragonati ai nostri connazionali emigrati!

Cari amici ed amiche,

completo quanto scritto oggi nell'articolo intitolato "Immigrati presuntuosi!".
Certi buonisti del nostro Paese, che vogliono l'immigrazione senza se e senza ma, dicono che se noi italiani andammo all'estero vuole dire che i marocchini, i nigeriani, i somali, i cinesi e tanta altra gente può venire qui da noi senza condizione.
Ora, io questo pensiero sia davvero stupido.
Gli italiani che andarono all'estero fecero i controlli sanitari.
Gli italiani che andarono all'estero impararono le lingue dei Paesi che li accolsero.
Gli italiani che andarono all'estero lavorarono e rispettarono le leggi dei Paesi che li accolsero.
Gli italiani che andarono all'estero non agirono nei Paesi che li accolsero come se tutto fosse a loro dovuto.
Le autorità di quei Paesi furono molto rigide con gli italiani che andarono a vivere lì.
Invece, con gli immigrati che vengono qui, le autorità italiane sono tolleranti oltre il limite.
Viene concessa a loro ogni cosa, come se tutto fosse a loro dovuto.
Addirittura, si vuole insegnare l'arabo nelle scuole, per fare sentire a casa loro i marocchini e gli altri immigrati che parlano arabo.
Non mi risulta che, per esempio, nelle scuole del Canada, degli Stati Uniti, dell'Uruguay e dell'Australia sia stato insegnato l'italiano  per fare contenti gli italiani emigrati lì.
Io ho parenti emigrati all'estero dalla Sicilia.
Ci sono dei cugini di mia madre emigrati in New Jersey.
Essi si integrarono.
Uno di loro era entrato a fare parte del Corpo dei Marines.
La mia collaboratrice Stephanie Caracciolo Arriera Tamagno è un'italo-uruguaiana di Salto.
Sul tema dell'immigrazione lei la pensa come me.
Qui in Italia c'è troppa tolleranza.
Questa situazione si può paragonare a quella di una persona che invita un suo amico a cena e quest'ultimo inizia a mettere i piedi sul tavolo, a ruttare e a sputare sul pavimento.
Gli immigrati qui in Italia possono essere paragonati a quell'amico maleducato e le autorità italiane e certi buonisti possono essere paragonati alla persona che invita l'amico alla cena.
Troppa tolleranza è segno di debolezza.
Cordiali saluti.



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Ringrazio un caro amico di questa foto.