un fatto importante accadde nel 1432.
Una nave veneziana naufragò nella zona delle Isole Lofoten, in Norvegia.
Il suo capitano, Pietro Querini fece una nuova scoperta..
Egli scoprì che gli abitanti di quelle isole usarono fare essiccare all'aria i merluzzi che pescarono.
Rientrato a Venezia, egli portò con sé la sua scoperta.
Questa sua scoperta è a noi nota con il nome di stoccafisso.
Grazie a Querini, lo stoccafisso si diffuse in Italia.
Arrivò a Vicenza (ove oggi si fa lo stoccafisso alla vicentina) come in Sicilia.
In Sicilia, lo stoccafisso divenne un prodotto caratteristico.
Ancora oggi è così.
Qui viene chiamato "piscistoccu" , quasi riprendendo dal termine inglese "stockfish".
In fondo, Inghilterra e Sicilia furono possedimenti normanni.
La "cultura dello stoccafisso" è oggi molto radicata a Messina.
Messina è la porta della Sicilia e qui lo stoccafisso viene preparato alla "ghiotta".
Questa è la ricetta (trovata sul sito "Taccuini storici") della storica "putia" (bottega o trattoria) di Don Fanu:
"La “ghiotta” proposta è quella di Epifanio Fiumara detto Don Fanu che, ai primi del novecento, aprì una trattoria talmente famosa per il suo piscistoccu a ghiotta che la piazza in cui sorgeva, Largo Risorgimento, era chiamata dai messinesi ”piazza Don Fanu”.
Tritate una decina di olive verdi insieme a una cipolla , a due coste di sedano e a un pugnetto di capperi dissalati; soffriggete il tutto in una capace casseruola in abbondante olio evo, aggiungete poi 1,5 lt. di passata di pomodoro e regolate di sale. Lasciate cuocere il sugo a fuoco lento per circa un’ora, poi toglietene metà e in quella rimasta disponete 1,5 kg. di patate tagliate in grossi tocchi e, sopra di esse, 600 gr. di stoccafisso ammollato a pezzi; versate sopra la ghiotta tenuta da parte aggiungendo ancora olive, sedano, capperi e abbondante olio. Lasciate cuocere a fuoco moderato sino a che le patate saranno tenere. La ghiotta non va mai mescolata, per non rompere le patate e il pestestocco: semplicemente si agita la casseruola, tenendola per i manici, con un movimento orizzontale deciso ma delicato. A piacere ciascuno potrà aggiungere al piatto del peperoncino.".
Un prodotto proveniente dal profondo nord unito a sapori della zona del Mare Mediterraneo è cosa magnifica.
Termino con una curiosità "pruriginosa".
Pare che molti degli attuali abitanti delle Isole Lofoten sia di origini italiane.
Tornato a casa, Querini riportò al Senato veneziano una relazione che oggi nella Biblioteca Apostolica Vaticana.
Di questa relazione è interessante questa parte:
"Questi di detti scogli sono uomini purissimi e di bello aspetto, e così le donne sue, e tanta è la loro semplicità che non curano di chiuder alcuna sua roba, né ancor delle donne loro hanno riguardo: e questo chiaramente comprendemmo perché nelle camere medeme dove dormivano mariti e moglie e le loro figliuole alloggiavamo ancora noi, e nel conspetto nostro nudissime si spogliavano quando volevano andar in letto; e avendo per costume di stufarsi il giovedì, si spogliavano a casa e nudissime per il trar d'un balestro andavano a trovar la stufa, mescolandosi con gl'uomini (...)".
A buon intenditore vanno poche parole!
Cordiali saluti.
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