tra i monti della Provincia di Roma, tra l'Abruzzo e la Ciociaria, vi è un santuario molto particolare.
Sto parlando del Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra.
La sua storia è molto particolare e parla di un fatto accaduto durante il periodo di Nerone, dopo l'incendio di Roma del 64 AD.
Una pergamena riporta una storia secondo cui due nativi di Ravenna ma residenti a Roma si rifugiarono in una grotta, per scappare dalle persecuzioni operate da Nerone.
Ora, si arriva alla leggenda.
In quella grotta vennero San Pietro e San Giovanni.
Provenendo dall'Oriente, essi sarebbero sbarcati a Francavilla, in Provincia di Pescara ed avrebbero attraversato l'Appennino per raggiungere Roma.
Per dissetare i quattro uomini, un angelo sarebbe intervenuto ed avrebbe fatto zampillare l'acqua dalla roccia.
Qui sarebbe apparso un dipinto, quel dipinto che noi vediamo ancora oggi e che raffigura la Santissima Trinità.
Un'altra leggenda parla di un contadino che stava arando il campo e vicino alla gola in cui si trovava la grotta.
Ad un certo punto i buoi ed il vomere caddero nel dirupo.
Allarmato, il contadino andò di sotto e si trovò di fronte uno spettacolo sconvolgente.
I buoi erano inginocchiati di fronte all'affresco della grotta.
Secondo le fonti storiche, l'immagine risale all'XI secolo.
Questa immagine è strana ed irrituale.
Infatti, essa è un che raffigura la Santissima Trinità in tre forme umane.
Ora, nella tradizione cattolica e cristiana in genere, lo Spirito Santo non è mai raffigurato in forma umana ma sempre come una colomba, tanto nei dipinti ed icone bizantine quanto nella statuaria cattolico occidentale
Andrej Rublev (1360/1370-1427/1428) la Santissima Trinità |
In fondo, l'angelo è uno spirito di Dio.
Nel caso di Vallepietra, invece, la Santissima Trinità è raffigurata in tre figure umane.
Tutti noi sappiamo che Dio si fece uomo in Gesù Cristo.
Tuttavia, potrebbe essere stata l'interpretazione angelica di quelle tre figure a fare sì che essa non fosse stata dichiarata eretica e come tale distrutta e Vallepietra divenne ben presto luogo di pellegrinaggio.
Nel 1685, l'abate del santuario, un tale Francesco Tozzi, compose una laude intonata da donne detta il "Pianto delle Zitelle".
Essa viene intonata nel momento della celebrazione della Passione di Cristo.
Ancora oggi, è alta la devozione alla Santissima Trinità ed i pellegrinaggi che si fanno a piedi lo dimostrano.
Cordiali saluti.
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