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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 9 agosto 2014

E' ora della "guerra giusta"?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "Genocidio dei cristiani, l'ora della "guerra giusta"?".
L'articolo è stato scritto da professor Massimo Introvigne.
Ora, che la guerra sia una cosa sporca è più che ovvio.
Ma in certi casi, quando ci vuole, ci vuole.
I cristiani in Iraq, in Siria e in Libia rischiano la vita.
Dobbiamo fare qualcosa per i cristiani di quelle zone che stanno ricevendo lo stesso trattamento che egli ebrei ricevettero dai nazisti.
Dobbiamo sostenere Israele, che per i cristiani in Terra Santa è una garanzia.
Dobbiamo aiutare i nostri fratelli in Siria, in Libia e in Iraq.
Dell'articolo del professor Introvigne è interessante la parte che recita:

"Dal punto di vista morale, tuttavia, il pacifismo assoluto come maschera di inconfessati interessi elettorali non corrisponde all'insegnamento della Chiesa. Non solo i Papi si sono espressi a favore della cosiddetta "ingerenza umanitaria", ma Papa Francesco, come i suoi predecessori, ci rimanda spesso al Catechismo della Chiesa Cattolica. Al numero 2265, questo insegna che "la legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell'autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità". Un diritto che è anche un "grave dovere", su scala nazionale come per la comunità internazionale.".

Mi risulta che anche San Tommaso d'Aquino ed il pensatore cattolico Plinio Correa de Oliveira abbiano espresso idee non da pacifisti.
Anzi, mi risulta che essi abbiano parlato di "guerre giuste" , ossia di quelle guerre fatte per un fine corretto, ossia per il bene e non per il male.
Se il Cristianesimo fosse una religione pacifista i militari non avrebbero diritto di ricevere i sacramenti né la sepoltura cristiana in caso di morte.
Cordiali saluti.




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