Abbazia di Saint Denis, cuore del Delfino di Francia Luigi XVII |
Comu David...da lu Signuri...
cun l'ogghiu fu 'n unciri...
di Francia lu re...cà fattu vinni sacru...
et quannu a Iddu appi a junciri...
accussì 'n Saint Denis, unni staci ancora la batìa,
pì lu riposu eternu purtatu fu lu sò cori...
pirchì a battiri sempri avissi pì l'omu...comu oggi cà pria.
CUORE DEL RE
Come David...dal Signore...
con l'olio fu in ungere...
di Francia il re...fatto venne sacro...
e quando ad Egli ebbe a giungere...
così in Saint Denis, ove ancor l'abbazia sé non nega,
per il risposo eterno portato gli venne il cuore...
perché sempre a battere avesse per l'uomo...come oggi che prega.
Cari amici ed amiche,
questa mia poesia fa emergere qualche mio sentimento monarchico.
In Francia, in un sobborgo di Parigi, vi è l'Abbazia di Saint Denis.
Qui vi sono delle reliquie molto importanti.
Conservati in teche, vi sono i cuori dei re di Francia.
Vi sono i cuori di re Luigi XIII (1601-1643), re Luigi XIV (1638-1715) e del re titolare Luigi XVII (1785-1795).
Il cuore di re Luigi XIV fu usato come colore per dipingere un quadro.
La regalità era stata definita una cosa sacra.
Per esempio, i re davano benedizioni.
Lo facevano monarchi come il re d'Inghilterra Enrico VIII Tudor (1491-1547).
In un certo senso, chi aveva sul capo una corona era sempre rivestito da un'aura di sacralità.
Forse, oggi non c'è questo rispetto che c'era secoli fa verso l'istituzione, anche perché (per certi versi) l'istituzione di oggi ha perso di dignità.
Cordiali saluti.
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