L'amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione un articolo del sito di Daniel Pipes che è intitolato "Una visione profetica del "Londonistan"".
Ringrazio quel genio di Angelo.
L'articolo parla della "visione" dello scrittore britannico (e cattolico) Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) secondo cui l'Impero Ottomano avrebbe vinto l'Inghilterra, l'avrebbe conquistata e le avrebbe imposto la Sharia.
Purtroppo, sembra che questa "visione" si stia avverando.
Nel Regno Unito, infatti, la Sharia (la discutibile legge islamica) è stata resa legale e mentre le chiese si svuotano (anche per una crisi della Chiesa anglicana) sorgono moschee o addirittura le chiese abbandonate dai cristiani vengono comprate da ricche fondazioni islamiche e convertite in moschee.
Questo sta avvenendo per due motivi:
- la forte immigrazione di gente da Paesi islamici:
- la prolificità delle famiglie provenienti dai Paesi islamici;
- la conversione di occidentali alla religione fondata da Maometto.
In Inghilterra ci sono tutte e tre queste condizioni.
Essa era stata potenza coloniale ed è tuttora un centro di attrazione di masse di persone di religione islamica.
Oltre a ciò, vi sono molti sceicchi che investono in aziende britanniche.
Ciò richiama masse di persone di fede islamica.
Queste famiglie islamiche sono molto prolifiche.
A ciò si uniscono le conversioni di occidentali alla fede musulmana.
Chesterton disse che quando non si crede più in Dio si inizia a credere a tutto.
E' quello che è accaduto.
La Gran Bretagna si è secolarizzata.
La secolarizzazione, però, non stronca la domanda di fede.
L'Islam (che ha un grande dinamismo) riesce a penetrare in una realtà sociale e ad intercettare questa domanda di fede.
L'Occidente deve recuperare le proprie radici.
Per esempio, vi invito a leggere un articolo del sito "Vox News" che è intitolato "Milan, sparisce la croce dalla seconda maglia, per non urtare gli islamici".
Mi dispiace che proprio la squadra per cui faccio il tifo abbia tolto la croce, simbolo di Milano, dalle maglie.
Qui è in gioco la nostra identità culturale.
Forse, dovremmo davvero ripensare questa società.
Cordiali saluti.
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