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domenica 29 giugno 2014

Il processo "Rubygate"? E' forzato!

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo scritto su "Panorama" da Annalisa Chirico che è intitolato "Le forzature del Rubygate".
In questo articolo si parla del processo "Rubygate", processo che ha visto condannato il presidente Berlusconi (nella foto) a sette anni di carcere, di cui sei per concussione ed uno per prostituzione minorile .
Il caso riguarda la giovane marocchina Karima el Marough, detta Ruby.

Nell'articolo in questione parla il segretario dell'Unione delle Camere penali ed avvocato milanese Vinicio Nardo.
L'avvocato Nardo non è schierato con il presidente Berlusconi ma ha fatto notare che nel processo vi sono state delle forzature.
Per esempio, parliamo dell'accusa di concussione ai danni dell'ex funzionario della Questura di Milano Pietro Ostuni.
Ostuni ha più volte detto di non essere stato concusso dal presidente.
Secondo l'avvocato Nardo, ciò non esclude la condanna dell'imputato ma il fatto che a smentire questa accusa sia stato un funzionario di polizia dà credibilità a questa smentita.
Semmai, secondo l'avvocato Nardo, questa accusa potrebbe essere ridotta a "indebita induzione".
Anche Ruby (che all'epoca era minorenne) ha negato di essere stata sfruttata a fini prostitutivi.
Secondo l'avvocato Nardo, questo non toglie la possibilità di condannare l'imputato ma il fatto che Ruby neghi di essere stata sfruttata richiede una maggiore esistenza di prove per superare la negazione e condannare l'imputato.
Ergo, secondo l'avvocato Nardo, nel processo ci sono state delle forzature.
La cosa che mi spaventa (questa è una mia sensazione) è il fatto che oggi vi sia una "Santa Alleanza" tra una certa parte della magistratura, una certa parte del mondo politico ed una certa parte della stampa che, per esempio, fa processi mediatici e che in funzione di questi processi mediatici condanna in tribunale.
Qui è a rischio la stessa democrazia.
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.