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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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domenica 22 giugno 2014
Il sistema proporzionale sarebbe quello migliore?
Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo scritto da Stefano Caviglia su "Panorama" che è intitolato "Il sistema migliore? Quello proporzionale".
In quell'articolo ha parlato Luigi Mazzella (nella foto), già Ministro della Funzione Pubblica, oggi vicepresidente della Corte Costituzionale ed autore del libro intitolato "Euro Crash, cinquanta ipotesi di incerto futuro" (Curcio editore, 18,90 Euro).
Mazzella ha detto che il migliore sistema elettorale per l'Italia sia quello proporzionale.
Per il vicepresidente della Corte Costituzionale, i sistemi maggioritari hanno portato i partiti a fare delle coalizioni eterogenee che si sfaldano poiché i componenti sono diversi tra loro.
Ora, un'opinione la devo esprimere.
All'Italia serve governabilità.
Il sistema proporzionale farebbe tornare l'Italia alla I Repubblica, quella I Repubblica in cui i governi venivano formati in Parlamento.
Questo non è più accettabile.
I governi debbono essere decisi dal popolo.
Di sicuro, nei partiti serve un cambio di cultura.
L'errore, infatti, non sta nel fare le coalizioni.
L'errore sta nel fare coalizioni troppo eterogenee al loro interno.
Mi viene in mente quello che accadde nel 2006, in cui vi erano un centrosinistra che metteva insieme i cattolici Clemente Mastella e Paola Binetti, la radicale Emma Bonino e Wladimir Luxuria ed un centrodestra che aveva nelle sue file Forza Nuova, Alleanza Nazionale, Forza Italia, l'Unione di Centro ed i Riformisti Italiani, i radicali di Benedetto Della Vedova.
Le elezioni erano state fatte con il "Porcellum", un sistema ibrido maggioritario-proporzionale.
Infatti, i partiti si dovevano coalizzare ma l'elettore votava uno solo di questi, senza esprimere la preferenza.
Ora, con un sistema proporzionale, come quello che è venuto fuori in seguito alla sentenza del 4 dicembre scorso che ha reso incostituzionale il "Porcellum" , la problema della mancanza di governabilità non è risolto.
Anzi, le coalizioni di governo si farebbero in Parlamento ed i programmi sarebbero dei pasticci.
Prima di tutto serve un cambio nei partiti e nelle persone.
Infatti, i partiti devono allearsi con forze simili a loro, così da creare coalizioni più omogenee, e ciascuno dei loro leader deve abbandonare certe ambizioni personali.
Anche gli italiani dovrebbero imparare a votare.
Infatti, essi disperdono i voti nei partiti piccoli e che corrono da soli mentre sarebbe bene che votino i partiti grandi o se, proprio vogliono votare un partito piccolo, votino un partito piccolo in una coalizione.
Per ciò che riguarda l'"Italicum" (la nuova legge elettorale), ho delle perplessità.
La prima sta nel fatto che esso possa funzionare se (e solo se) vi sarà la riforma del Senato.
Oggi, con il bicameralismo perfetto, l'"Italicum" sarebbe un ulteriore problema, dato che il Senato sarebbe votato con la legge proporzionale che è venuta fuori dalla succitata sentenza della Corte Costituzionale e potrebbe avere una maggioranza diversa rispetto a quanto accadrebbe nella Camera dei Deputati.
Inoltre, la soglia per i partiti piccoli non coalizzati (perché questi possano entrare alla Camera dei Deputati) dovrebbe essere portata almeno all'8% o addirittura al 10%, così da fare in modo che gli italiani votino i partiti grossi o le coalizioni.
Per finire, la soglia sotto la qualche ci sarebbe il ballottaggio dovrebbe essere pari al 40% e non al 37%.
Vediamo cosa accadrà.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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