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martedì 3 giugno 2014

Immigrati a Barbasso, una questione spinosa

Cari amici ed amiche.

Sui portali delle chiese del Comune di Roncoferraro (il Comune in cui abito, in Provincia di Mantova) è comparsa questa locandina.
Venerdì 6 giugno, alle ore 21.00 (9.00 PM), ci sarà una riunione presso la Sala "Giordano Di Capi" in località Barbasso.
Si parlerà della nota questione dei "profughi" , questione di cui avevo scritto il 24 maggio scorso in un articolo intitolato "Profughi a Barbasso, bufera nel Comune di Roncoferraro".
Com'è noto, la Prefettura di Mantova vuole fare alloggiare un gruppo di "profughi"  nei Comuni della Provincia mantovana.
La Curia ha deciso di concedere alcuni stabili di Barbasso per alloggiare questi "profughi".
La gente di Barbasso non è contenta.
Ora, io penso che, come si dice a Roma, con questa storia dei "profughi" ci si stia marciando sopra.
Ogni giorno, nei nostri porti sbarcano barconi pieni di immigrati clandestini.
In altri Paesi, queste cose sono ritenute inaccettabili.
Prendiamo ad esempio Israele.
In Israele gli immigrati clandestini non vengono fatti entrare o vengono espulsi.
Israele è un Paese civilissimo.
In Australia, il Primo Ministro Tony Abbott ha detto di non volere barboni per strada.
Addirittura, anche chi lo aveva preceduto, l'ex-Primo Ministro Julia Gillard, ha detto una cosa simile, criticando pesantemente l'allora Ministro dell'Integrazione del nostro governo Cécile Kyenge, definendola un "castigo per l'Italia".
Anche l'Australia è un Paese civilissimo.
Ora, nel nostro Paese ci sono grossi problemi.
Basti pensare alla disoccupazione che arriva al 13,6%.
Da disoccupato so come vanno le cose.
Inoltre, la Curia vuole dare degli alloggi a questi "profughi".
Peccato, però, che vi siano tante famiglie italiane che sono senza casa.
Di questi non parla nessuno.
Quindi, la si finisca con la storia dei profughi.
Molti di loro sono immigrati clandestini.
La mia non è una mancanza di carità né razzismo.
Anzi, io ritengo che i poveri vadano aiutati ma a casa loro.
Io non sono un razzista.
Io ho citato come esempio l'Australia proprio perché essa è un Paese di immigrati, un Paese cosmopolita.
In questo momento, io vorrei essere israeliano o australiano.
Mi vergogno di fare parte di un popolo che non ha gli attributi.
Nessuno ha il coraggio di dire che la questione deve essere trattata in ambito nazionale ed europeo, poiché l'Italia è la frontiera dell'Europa.
L'Europa c'è solo per imporci i diktat tedeschi?
Cordiali saluti.




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Ringrazio un caro amico di questa foto.