Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo del quotidiano "Libero" che è intitolato "Renzi prepara la tassa di successione: aliquote e beni a rischio, tutti i dettagli".
L'articolo riporta che il governo è pronto ad introdurre nuovamente la tassa di successione, tassa che era stata abolita dai governi di centrodestra.
Dell'articolo è importante la parte che recita:
"Tra case e investimenti si tratta di 9.437 miliardi di euro: le cosiddette attività reali (immobili, terreni, gioielli) valgono 5.767 miliardi, mentre la liquidità (conti correnti e depositi bancari,azioni, bond, fondi) corrispondono a 3.670 miliardi. Buona parte di questa ricchezza, circa 6.000 miliardi secondo alcune stime, è in mano a persone tra i 50 e gli 85 anni: il che vuol dire persone che verosimilmente "passano a miglior vita" nell'arco di 30 anni. Con una aliquota al 20% sulle eredità, magari con una franchigia fino a 100 mila euro, lo Stato potrebbe incassare 1.200 miliardi in 30 anni, vale a dire 40 miliardi l'anno; cifra che scende, a esempio, a 20 miliardi l'anno se il livello del prelievo fosse dimezzato.".
Siamo davvero messi male!
In pratica, i genitori si fanno una casa con tanti sacrifici e la vogliono lasciare al proprio figliolo, per il momento in cui lasceranno questo mondo, ma arriva questo Stato ingordo che la tassa.
La tassa di successione è di per sé inutile per lo Stato.
Infatti, essa non dà questo grande gettito.
Oltre ad essere inutile per lo Stato, questa tassa è anche dannosa per i cittadini.
Se ci fossero tante case di lusso, una tassa del genere avrebbe un senso, anche perché in questo caso darebbe gettito.
Invece, qui da noi ci sono case normalissime di famiglie normalissime, famiglie che magari hanno acceso mutui per costruirsi le loro case.
A casa mia, questo è agire contro il popolo.
Uno dei diritti fondamentali che uno Stato serio e civile deve garantire è il diritto di proprietà.
La tassa di successione va contro questo diritto.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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