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giovedì 5 giugno 2014

Sarajevo, cent'anni dopo


Cari amici ed amiche.

L'amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione un articolo del sito "Balcani Caucaso" che è intitolato "Sarajevo, i cento anni".
Sarajevo, una città che fu crocevia di culture.
Essa fu la romana Aquae Sulphurae ma l'attuale città fu fondata dal primo governatore ottomano Isa Beg Ishakovic, nel 1461.
Per lungo tempo, qui convissero i musulmani, i serbi ortodossi, gli ebrei provenienti dalla Spagna ed i croati cattolici.
Qui, però, il 28 giugno 1914 fu ucciso l'erede al trono dell'Impero Austro-Ungarico, l'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo (1863-1914).
L'assassino fu un uomo di origini serbo-bosniache di nome Gavrilo Princip (1894-1918).
Quel colpo di pistola che uccise l'arciduca fece scoppiare la I Guerra Mondiale (1914-1918).
Poi, Sarajevo era entrata a fare parte del Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, Paese che il 3 ottobre 1929, per volere di re Alessandro I Karageorgevic divenne Regno di Jugoslavia.
Travolto dalla II Guerra Mondiale (1939-1945), il regno cessò di esistere e al suo posto si creò la Repubblica Federale e Socialista di Jugoslavia, con il dittatore comunista Jozip Broz, detto Tito (1892-1980).
Dopo Tito, la Jugoslavia sopravvisse fino al 1991, quando la Repubblica di Slovenia e quella di Croazia si staccarono.
Questo processo, però, portò ad una guerra che iniziò dal 1991 finì nel 1995, con gli accordi di Dayton.
Questa guerra fu dovuta ai nazionalismo, come quello serbo che voleva inglobare nella Serbia i territori abitati da serbi in Croazia e in Bosnia Erzegovina e quello croato, che invece rifiutava ciò.
Anche i musulmani dal canto loro parteciparono a questa opera invereconda di "pulizia etnica" , ossia di eliminazione dei gruppi minoritari da una zona da parte del gruppo maggioritario.
Dal 1992, Sarajevo è capitale della Bosnia.
Dal 1914, anno in cui scoppiò la I Guerra Mondiale, ad oggi molte cose sono cambiate.
Non c'è più l'incubo della "pulizia etnica" ma ci sono nubi nere di fronte.
Una di queste è sicuramente il fondamentalismo islamico.
L'Islam bosniaco, un Islam "europeo" e moderato, sta lasciando il posto ad un islamismo aggressivo, un Islam proveniente dal Medio Oriente e dall'Arabia Saudita.
Ci sono sempre più moschee finanziate da organizzazione arabe, specialmente saudite.
Mentre ciò avviene, in Bosnia è sempre più difficile costruire chiese.
La Diocesi di Torino aveva riportato una notizia allarmante.
Il titolo dell'articolo è "A Sarajevo non possiamo costruire le nostre chiese".
Questo ci deve fare preoccupare.
Infatti, in Bosnia Erzegovina e in Albania (altro Paese a maggioranza musulmana) ci sono sempre più moschee finanziate da associazioni saudite e mediorientali di cui non si sa nulla e in Turchia il governo di Tayyp Erdogan spinge sempre più verso la creazione di uno Stato islamico.
Questo ci deve fare preoccupare.
Cordiali saluti.

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